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Milazzo. Centri Commerciali Chiusi Domenica ? Lavoratori a Rischio

Milazzo: Centri commerciali e Negozi chiusi domenica e festivi? numerosi posti di lavoro a rischio

Allarme sulla proposta di legge avanzata dal sottosegretario allo Sviluppo economico Davide Crippa (M5S) per le aperture 'contingentate' degli esercizi commerciali nei giorni festivi.

Potrebbe accadere anche a Milazzo, se i sindacati plaudono alla proposta del governo di limitare le aperture dei negozi la domenica e nei giorni festivi, le imprese sono molto critiche, arrivando a paventare grossi rischi per numerosi posti di lavoro se la proposta di legge avanzata dal sottosegretario allo Sviluppo economico Davide Crippa (M5S) per le aperture ‘contingentate’ degli esercizi commerciali nei giorni festivi passerà in Parlamento.

Su 52 domeniche i negozi potrebbero restare aperti solo 26 festività all’anno. In centri commerciali presenti sul territorio milazzese potrebbero rispondere con numerosi licenziamenti, l’intero comparto potrebbe perdere numerosi posti di lavoro e una buona percentuale di fatturato. 

Qualora la proposta si trasformasse in legge, potrebbe significare quindi perdere il 15% della forza lavoro in una città come Milazzo che ha un tasso di disoccupazione giovanile dell’60% e un futuro delle famiglie molto incerto.

Problematica potrebbe essere anche la decisione su quali saranno le città turistiche che potranno tenere aperti i negozi nei giorni festivi: la Sicilia è un museo a cielo aperto, detiene il record di siti Unesco, è meta di turismo culturale, enogastronomico e di business. Il turismo gode di ottima salute, ma i turisti arriveranno nelle nostre città e troveranno i negozi serrati.

Quali sarebbero i criteri per stabilire se Milazzo è una città a vocazione turistica? Gli acquisti non sono di necessità ma di impulso, la gente consuma se ne ha l’opportunità, ma se i centri commerciali e i negozi sono chiusi rinuncia e non compra.

Per gli addetti ai lavori potrebbe essere più giusto chiedere "la reintroduzione di una regolamentazione minima, a nostro avviso indispensabile per il mantenimento del pluralismo distributivo e come migliore garanzia per lo sviluppo delle imprese di ogni dimensione".

Per molti pero “I fatti ci hanno dato ragione, la deregolamentazione totale degli ultimi anni non ha prodotto particolari effetti sui consumi e sull’occupazione, né ha incrementato la concorrenzialità del settore, peraltro già ampiamente liberalizzato da tempo”.

Le lettere di licenziamento potrebbero essere immediate visto che in questo caso la giustificazione da parte del datore di lavoro sembrerebbe valida e non contestabile. 

Ricordiamo che le strutture interessante a questo drastico crollo occupazionale potrebbero essere: "Parco Corolla" con il maggior numero di dipendenti, "Centro Commerciale Milazzo" e "Rotonda Shopping Center" da poco inaugurato. 

Leggi anche >> Parco Corolla, "Guerra" a Colpi di Carta Bollata 

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4 Commenti

  1. Vergogna!!! Ma siete seri?? Ma quale 15% di licenziamenti e perdita di fatturati... la domenica si vede solo gente pascolare senza meta e senza sapere cosa fare obbligando quei poveri ragazzi ad stare chiusi tra 4 mura trascurando mogli,mariti e figli.

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  2. Chi sono questi dipendenti che sono stati assunti solo per lavorare le domeniche?questi sapientoni che calcolano bilanci e guadagni perché non fanno il conto dei dipendenti per azienda e li dividono per le ore di apertura? Giusto per avere idea di quante ore fa un dipendente con inclusa la domenica!ci vorrebbe buon senso cari signori, alzatevi dalle vostre poltrone domenicali e guardate la coscienza non i vostri conti in banca.

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  3. Alla fine sono solo 2 domeniche, ma che vergogna! Far valere quasi la paura di rimanere per strada!

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  4. "La Sicilia è un museo a cielo aperto, detiene il record di siti Unesco". PECCATO che si preferisce andare a passeggiare al centro commerciale invece di andare a visitare i bellissimi borghi, parchi e tanto altro di bello che la sicilia ci offre. La colpa, oltre che nostra che seguiamo le masse, è anche dei comuni che non sono in grado di promuovere nessuna attività alternativa e di promozione culturale. Colpa dei social e di una società che pensa solo al dio denaro si sono persi molti valori che un tempo amavamo e non avremmo barattato con nessun'altra cosa.

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