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VIVI MILAZZO 

Italia Nostra "boccia" i cantieri al Borgo di Milazzo, l'Isde tuona: "falso in atto pubblico" 

"In data 23 luglio viene demolita la cinta muraria del 1622 per fare spazio alla costruzione di un parcheggio multipiano di fronte alla stazione dei Carabinieri di Milazzo. 

In data 24 luglio presento un esposto/denuncia con tanto di documentazione fotografica e filmati. L'Assessore ai BB.CC. della Sicilia sollecita per ben due volte il Dirigente del Dipartimento e la Soprintendenza a verificare quanto denunciato. 

In data 25 Agosto due dirigenti dell'Assessorato Territorio ed Ambiente, Settore V, mandano una nota in cui affermano di rispondere in riferimento alla mia denuncia del 24 Luglio ma, invece, deviano l'attenzione di tutti con un presunto parere di conformità circa i lavori sotto il Mastio - Cimitero inglese per costruire un parcheggio per bus turistici".

L’associazione Isde, medici per l’ambiente, guidata dal dottor Peppe Falliti ricostruisce così il presunto "abbaglio" della Regione che avrebbe "mischiato le carte" invertendo di fatto i due maxi cantieri del Borgo antico a Milazzo.

"Il Pippone ( chiaro il riferimento al sindaco Pippo Midili) inneggia alla vittoria quasi lui stesso avesse sconfitto i Borboni distruggendo la Cittadella fortificata di Milazzo ma non si rende conto di essere di fronte ad un grave errore, presumibilmente un falso in atto pubblico- continua la dura nota- , visto che qualcuno avrebbe imbeccato la risposta ai funzionari con documenti diversi da quelli veri. 

In siciliano si direbbe "ciceri ppi favi"... Buon cibo comunque per i poveri equini di cui si circonda nella foto da lui stesso vanagloriamente postata, a riprova di non sapere egli stesso ed i suoi fidi saper anche solo "leggere le carte"... 

E subito pronti i piccoli giornalai di cui si circonda a pubblicare lo schiamazzo pipponesco con tanto di foto, guarda caso, non della cinta muraria del 1622 abbattuta senza alcuna autorizzazione ma dei lavori per il parcheggio dei bus turistici! E ora ci penso io a ricordare ai tanti colletti bianchi e scribacchini diffamanti che esiste il reato di falso in atto pubblico (denuncia già presentata), che esiste la documentazione fotografica del delitto e che esistono i complici del delitto stesso. 

Direi a Pippone di controllarsi e controllare meglio gli scecchi al pascolo per evitare che finiscano in mare, poi mangiati dai pesci come nella favola di Pinocchio...". Anche la locale sezione di Italia Nostra esprime forti dubbi rispetto la decisione dell’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente di chiudere il procedimento relativo ai lavori nell’area esterna al Castello di Milazzo dove sta sorgendo un’area di sosta per bus . "Non ci convincono – si legge in una dura nota – le motivazioni con cui l’Assessorato dichiara di aver chiuso il procedimento.

Sembra piuttosto aver accolto pedissequamente “iI dettagliato rapporto del Comune” senza tener conto di quanto segnalato da diversi soggetti, tra i quali Italia Nostra. 

Al di là della confusione tra la Cinta Urbica Seicentesca gravemente danneggiata nel corso dei lavori per il Parcheggio Multipiano e l’area sotto le mura della Città Fortificata viene riconosciuto che quesťultima ricade in zona A1 Monumentale normata dal Piano Paesaggistico e dall’art.35 delle Norme di attuazione del PRG estesa fino alle vie Trincera e Papa Giovanni XXII". 

"Si accoglie – incalza il presidente Guglielmo Maneri – poi ‘idea che l'intervento sia di “lieve entità” (quindi autorizzabile con procedure semplificate) mentre si tratta di scavi, sbancamenti, movimenti di terra, con rilevante alterazione del preesistente assetto geomorfologico e idrogeologico dei luoghi, potenziale creazione di fenomeni di dissesto, muri di varia altezza e consistenza, cordoli in cemento armato, massetti in calcestruzzo, istruzione i tombe del cimitero inglese: sarebbe bastato un semplice sopralluogo per rendersene conto.

Inoltre, in merito all’elevazione dei murett, sentenze di Consiglio di Stato (n.2839/2018)e Tar Lazio (n.1155/2014) ribadiscono l’esigenza di “tutela della visuale dell immobileprotetto e soprattutto tutela del contesto in cui esso è situato, percepibile dall’esterno dunque da tutte le visuali che su “detto immobile si possono godere”, facendo riferimento al Codice dei Beni Culturalie del Paesaggio (D.L.42/2004 “1legge Urbani”). Ribadiamo: un’opera sbagliata, inutile e dannosa".

E conclude: "Infine all’amministrazione comunale diciamo che, ammesso che le procedure siano state eseguite regolarmente , il fatto che una cosa si possa fare non significa che sia il caso di farla. 

Non basta dire che le carte sono a posto, né agitare il voto popolare come una legittimazione assoluta. 

I voto è solo una parte del sistema democratico che non siesaurisce in esso. Esiste una responsabilità più profonda verso la bellezza e la sacralità dei luoghi che si ha il privilegio di custodire".