VIVI MILAZZO
Da Torino a Milazzo l’infaticabile storia di Marco Salmeri continua il suo percorso della memoria, del ricordo.
E tra un murales, un pallone che rotola in mezzo al campo di calcio, il Marco Salmeri è giunto al suo VIII appuntamento annuale.
Alle ore 17,00 dell’8 agosto 2024 allo stadio di Milazzo si potrà assistere al triangolare tra le squadre di Sant’Agata, Nebros e Milazzo.
Una ribalta di calcio minore dal punto di vista tecnico, rispetto a quella avvenuta a Torino il 26 maggio scorso, in cui si sono affrontate le squadre Under 17 di Torino, Atalanta e Lascaris, ma comunque importante nel suo intrinseco valore legato al ricordo di Marco e di tante vittime della strada.
Un triangolare, quello di Torino, che ha sollecitato l’unione del Movimento art. 230 promosso dal Comune e dal Corpo di Polizia Urbana di Camaiore in provincia di Lucca, il quale, sulle ali del Marco Salmeri, desidera portare avanti l’attuazione di questo articolo già in essere dal 1992 sul nuovo Codice della Strada, per l’insegnamento della materia relativa alla didattica dell’educazione stradale e alla formazione dei giovani nelle scuole di ogni ordine e grado d’Italia.
www.educazionestradalescuole.it è il sito sul quale si possono attingere delle informazione e aderire attraverso la propria firma, affinché il progetto del Movimento art.230, che vuole l’attuazione nelle scuole del codice della strada,sia definitivamente attuato.
Sì, perché storie come quella di Marco Salmeri e tante altre vittime della strada in Italia, non debbano più accadere.
La vita è una e irripetibile, non si può giocare con lei come fosse una partita di pallone sfidando la morte, perché in quel caso la partita è già persa in partenza.
Il destino, il fato, l’ineluttabile, si possono pensare più semplicemente come l’attenzione, il rispetto di capire che alla guida ci si mette con la consapevolezza di volere fare attenzione alle regole della strada, per la propria vita e quella degli altri.
Uniamoci tutti, dunque, al Movimento art.230 per la vita, per sensibilizzarci all’importanza di guidare un mezzo di trasporto con il sorriso della vita, senza l’irresponsabilità della velocità come brivido di emozione, senza guidare guardando il cellulare, senza guidare sotto l’effetto di alcol e droga.
Solo così potremo sapere quanto è importante la vita, il pallone, il gioco, la giovinezza che non può e non deve essere spezzata nel bel mezzo del suo iniziale percorso.
Una storia, tante storie che rattristano, fanno male, fanno piangere e segnano una ferita indelebile nell’anima di parenti, di amici, di mamma e papà, cui resta poi soltanto l’indelebile ricordo di un giovane figlio volato in cielo troppo presto.
Proprio come la storia di Marco Salmeri nel decimo anno della sua prematura scomparsa, e dove qui, a Milazzo, nel suo stadio che oggi porta il suo nome, tra quelle pareti esterne in cui si esalta il murales del suo ricordo, tra le pieghe dei muri degli spogliatoi che lo hanno visto felice di prepararsi a giocare una partita di calcio, proprio qui c’è il ricordo indelebile di ciò che avrebbe potuto essere e non è stato.
Salvino Cavallaro
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