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Il milazzese Santi Cautela racconta la sua Guida enogastronomica sulla Sicilia


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*Dal Piemonte a Palermo per parlare di enogastronomia: la Guida del Tirrenico raccontata da Santi Cautela* 

Reduce dal tour della sua ultima fatica letteraria da record, con oltre 200 location visitate in 6 mesi, il giornalista Santi Cautela racconta la Guida del Tirrenico, la prima guida siciliana di food ed eventi. 

Cosa ha di diverso la tua guida e quali criteri hai utilizzato?
La Guida del giornale Tirrenico mette insieme 6 mesi di tour in tutta la Sicilia per raccontare il food e il mondo degli eventi, sempre più uniti dopo il covid. Dai ristoranti alle discoteche. Lo scopo era rispondere alla provocazione del “non c’è niente da fare”. Tutt’altro. 
La Sicilia delle province è piena di posti da raccontare e da vivere. Nessuno l’aveva mai fatto nero su bianco, limitandosi o solo ai ristoranti gourmet o agli eventi musicali. Noi siamo andati oltre, in quel tessuto a meta’ strada alla portata di tutti che esprime al meglio la nostra Isola per creatività, innovazione e tradizione. 

C’eravamo lasciati nell’intervista di un anno fa in Piemonte. 

Quanto ti è servita la tua esperienza al nord? 
Tantissimo. Ho girato il Piemonte, che terra magnifica! Con la straordinaria opportunità di raccontare tutto quello che vedevo ed assaggiavo sul prestigioso giornale il Golosario. E poi la Lombardia, il Veneto… Mi sono detto che questo modello editoriale poteva essere esportato in Sicilia. Avendo già un giornale di eventi mi sono detto “proviamoci, diciamo sempre che dovremmo vivere di gastronomia…” lo abbiamo visto al Vinitaly e girando sull’Etna: la Sicilia si candida ad essere leader nell’ enogastronomico e l’anno prossimo sara’ un banco di prova fondamentale con l’avvento della Regione d’Europa per la Gastronomia. Dovremo farci trovare pronti. 

E con la politica non ti vedremo più protagonista?
Per adesso non è una priorità. Ho raggiunto come tecnico i massimi livelli. Ho sempre raccontato, tramite la politica, la cultura e il turismo. Continuo a farlo dall’altra parte: quella dei produttori, dai ristoranti ai viticoltori. Per me la politica è stata una grande palestra dove ho conosciuto tante realtà che dove ho potuto approfondire diversi spaccati reali del Paese. Ma anche nel food non si scherza… 

A proposito di food, sappiamo che porti avanti una battaglia per la difesa di un manifesto etico dell’informazione. 
Esattamente. Troppi influencer stanno deviando l’informazione in promozione dietro lauti compensi. Il giornalista gastronomico racconta invece la realtà che prova solo dopo aver certificato l’eventuale qualità. Chi lo fa per soldi molto spesso trascura questo aspetto mentre noi giornalisti siamo tenuti a obblighi deontologici e di trasparenza. Sul Tirrenico i contenuti a pagamento, che pur sono legittimi, ci mancherebbe, sono sempre dichiarati per trasparenza. Altri pseudo content creator non lo fanno. Il settore va regolamentato perché la gente crede davvero di poter mangiare cose buone con dieci euro… Il cibo è conoscenza, è cultura. Non andrebbe svenduto per qualche like in più. Io sono iscritto a un albo, ho dovuto fare un master apposito post laurea per essere accreditato dalla Regione Lombardia, ho scritto su testate nazionali di food, ho girato, studiato, sto ancora studiando. Ai miei lettori continuo a ripetere che le competenze devono venire prima delle visualizzazioni. Fidatevi di chi investe nella formazione e crede nell’informazione sana. 

Progetti futuri?
Abbiamo aperto la Casa editrice del Tirrenico. Senz’altro pubblicheremo altre guide di settore e libri. Poi c’è il Tirrenico Events per l’organizzazione di eventi e consulenze: dal caffe’ letterario alle degustazioni, abbiamo e stiamo organizzando tante iniziative.

Infine c’è il Social Club, un laboratorio che aiuta le aziende non solo del food a raccontarsi tramite i social con lo storytelling e il brand journalism. 

Tante realtà si rivolgono a noi per potenziare la loro presenza sui social.

Anche in questo mi sento di dire siamo innovativi. Grazie anche a un team di professionisti che mette insieme giornalisti, fotografi, sommelier ed esperti del settore di eventi, ufficio stampa e tanto altro. 

L’8 luglio torniamo al Caracocci per la Partita del Cuore e poi inauguriamo le cene con musica anni 2000 all’Horizon. 

Ma siamo gia’ media partner del Blue Sky a Messina, del Paradiso a Milazzo e torneremo a raccontare per il quarto anno di fila il Taormina Film Festival. Non ci fermiamo mai. Ed è proprio questo che ci rende unici: avere sempre voglia di fare. 

Sappiamo di essere la testata di riferimento per il food e gli eventi in tutta la Sicilia Orientale. Questo ci motiva a fare sempre meglio.

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