STAI LEGGENDO
VIVI MILAZZO

Educazione digitale e intelligenza artificiale, incontro al “Trifiletti” 

“Educazione digitale e intelligenza artificiale: opportunità e devianze”. 

Questo il tema del convegno organizzato dal garante dell’infanzia e dell’adolescenza Antonio Napoli, al teatro Trifiletti e rivolto agli studenti delle scuole medie in modo da fornire loro, attraverso dei professionisti, le nozioni e le conoscenze necessarie per utilizzare al meglio internet. 

Soprattutto, riconoscere e sapersi difendere da alcune situazioni in cui, a volte anche in maniera involontaria, si finisce per trovarsi. 

“E’ intento di questo ufficio – ha esordito il garante Antonio Napoli – aprire un dialogo con i ragazzi e fargli capire che possiamo ascoltare le loro problematiche, considerare le loro esigenze. 

Ma soprattutto metterli a conoscenza dei loro diritti, di bambini e adolescenti”.

Un aiuto in tal senso che è venuto dai dirigenti scolastici che, come nel caso del preside Alessandro Greco del III comprensivo e di Alma Legrottaglie del II comprensivo, hanno permesso ai ragazzi di essere presenti all’incontro.

Dopo i saluti istituzionali da parte dell’assessore allo sport Antonio Nicosia, che ha sottolineato come sia stata prerogativa dell’amministrazione istituire la figura del garante, si è passati agli interventi.

Il responsabile dei servizi sociali del comune di Milazzo Filippo Santoro si è soffermato sulla necessità che la società tutta collabori alla formazione della persona, a maggior ragione quando si tratta di bambini. 

“Si tratta di mettersi in gioco affinchè ciascuno sviluppi e si esprima secondo le proprie possibilità e competenze” ha detto Santoro soffermandosi anche su un altro aspetto molto attuale: “spesso siamo troppo presi da notizie lontane da noi, ci interessiamo a cose più futili e non riusciamo invece ad accorgersi delle difficoltà del nostro compagno di classe. 

Ci ritroviamo, in una vita apparentemente aperta ma chiusa al passaggio dei sentimenti”. E di insidie internet ha ampliamente dimostrato di contenerne parecchie. 

Tutte con conseguenze gravi per chi rimane vittima del cyberbullismo. 

È stata Antonella Marchese presidente dell’associazione antiviolenza Aldebaran che da anni si occupa di contrastare il fenomeno, ad individuare alcuni dei pericoli che corrono in rete: ricerca ossessiva del consenso e quindi di like; la vetrinizzazione di ciò che accade nel privato; accettare richieste di amicizia da gente sconosciuta al solo scopo di aumentare il consenso. 

Una concatenazione di fattori che se mal gestiti portano al cyberbullismo, una forma di violenza psicologica estrema e perpetrata attraverso i social in tutto il mondo, che porta a conseguenze a volte irreparabili per la vittima. 

A Giuseppe Giorgianni e Francesco Martella il compito invece di far conoscere più da vicino l’intelligenza artificiale, nonché tutta una serie di accorgimenti per navigare sicuri. 

“L’ Ai non è altro che un insieme di macchine che grazie all’informatica pensano come gli esseri umani” ha sottolineato Giuseppe Giorgianni suscitando qualche clamore tra il giovane pubblico quando ha affermato che “il pc non è una macchina intelligente ma è sempre l’uomo che lo ha costruito”. 

E poi, password sicure, non rispondere mai a messaggi ambigui o che invitano a giocare per vincere facile. 

Ancora, la transizione digitale è amica o nemica? A questa domanda a risposto Francesco Martella sostenendo che l’unica maniera per non cadere in tranelli, è utilizzare internet con moderazione. 

Pur rappresentando il futuro, è l’uomo che deve continuare a mantenere il controllo sulle macchine. A testare, come dicevamo, le conoscenze di internet da parte dei ragazzi, è stata Cristina Sottile responsabile team cybersecurity della Raffineria di Milazzo. 

Cellulari alla mano, gli studenti hanno risposto ad alcune domande sul mondo digitale, colmando in maniera divertente ma puntuale alcune lacune o acquisendo nuove nozioni.

Scoprendo per esempio che, anche in presenza di internet in un bar o al ristorante la cosa più giusta da fare sia continuare ad utilizzare la propria rete; che la password più usata al mondo e quindi da evitare è 123456, così come le parole chiave Qwerty o asdfg.