Proseguono a pieno rimo i lavori a piazza Marconi nel rispetto delle prescrizioni della Soprintendenza che nei giorni scorsi, così come concordato con gli uffici di palazzo dell’Aquila, ha effettuato un nuovo sopralluogo finalizzato alle verifiche del sottosuolo, prima che la ditta appaltatrice proceda allo scavo per la realizzazione dei sottoservizi e poi della nuova pavimentazione prevista nel progetto di restyling della piazza.
Al sopralluogo hanno partecipato il responsabile unico del procedimento Carmelo Dragà, il direttore dei lavori Tommaso Maimone, il rappresentante dell’impresa appaltatrice, Corrado Licciardello e il funzionario della Soprintendenza di Messina, Nunzia Ollà.
Sono stati eseguiti dei “saggi conoscitivi” alla profondità di circa un metro in tutte le zone della piazza rinvenendo soltanto “materiale di riporto” (presumibilmente inerte da cantiere).
In virtù di ciò – ha fatto sapere l’Amministrazione – la Soprintendenza ha rappresentato che «è possibile procedere con i lavori riguardanti gli scavi, senza ulteriori verifiche, fino alla profondità massima dal piano di calpestio a quota metri 0.80, ferme restando le prescrizioni di legge in caso di scoperte archeologiche fortuite, al momento non prevedibili nel corso dei lavori».
Dunque il progetto va avanti come ha tenuto a sottolineare anche il sindaco Midili. «Continuo a leggere con cadenza quotidiana di prese di posizioni da parte di sparuti gruppi di cittadini-ambientalisti pronti a sollevare dubbi e perplessità col chiaro intento di condizionare il regolare svolgimento di un cantiere che è stato allestito seguendo il percorso di legittimità degli atti previsto dalla normativa – afferma il sindaco – .
Non ci si limita insomma a protestare o a manifestare il dissenso rispetto ad una scelta dell’Amministrazione democraticamente eletta, ma si è passati a comportamenti che puntano a creare false rappresentazioni di quella che è la realtà di piazza Marconi con il chiaro intento di richiamare l’attenzione di qualche autorità competente per ottenere il blocco dei lavori, pur in mancanza di qualsiasi presupposto.
Con l’aggravante che si cerca pure di determinare una certa preoccupazione anche nei confronti dei dirigenti comunali che hanno la responsabilità delle procedure.
Un atteggiamento che da sempre caratterizza chi intende bloccare qualsiasi azione portata avanti per la crescita della città».
In merito ai tre alberi che dovranno essere abbattuti nei prossimi giorni, Midili ribadisce che la stessa Soprintendenza ha riconosciuto formalmente che non sono “monumentali” evidenziando che «gli esemplari arborei di piazza Marconi non presentano caratteristiche di rarità, né di vetustà e non sono legati ad eventi storici significativi».
Nulla di vero rispetto a quanto asserito da Legambiente.
Questa sera intanto una delegazione di cittadini e ambientalisti è stata in consiglio comunale per cercare di sensibilizzare le forze politiche ad affrontare la questione.
E il consigliere di opposizione Damiano Maisano ha proposto una sospensione della seduta del consiglio e una conferenza dei capigruppo per ascoltare alcuni rappresentanti delle associazioni ambientaliste.
Il presidente ha rigettato tale istanza sostenendo che l’argomento è stato già abbondantemente affrontato e così la delegazione a quel punto ha abbandonato l’aula consiliare.
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