Maurizio Capone in qualità di presidente dell' Associazione "AmiAmo Milazzo" ha inviato oggi una lettera aperta al Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte, per chiedere la "Revisione allegato 23 del DPCM. Aperture codici Ateco".
La nota, fermo restando la salute pubblica che mettiamo al primo posto, sottolinea: l' "ingiusta ed ingiustificata la disparità di trattamento rispetto ad attività regolarmente aperte, che a nostro modesto avviso non crediamo necessarie ed indispensabili."
Nel documento, elaborato dopo partecipati incontri con le categorie economiche e sociali del territorio, emerge come, in questi momenti difficili per il Paese, servano interventi immediati a sostegno di famiglie, lavoratori e di imprese.
Di seguito il documento:
"Sentiamo il dovere di rivolgerLe a nome di tantissime attività produttive,un forte e deciso appello affinché Ella possa attenzionare le problematiche che stiamo vivendo nei vari settori produttivi, in particolare quelli esclusi dalla possibilità di rimanere aperti cosi come previsto dall’allegato 23 con particolare riferimento alle ZONE ROSSE.
Vista la classificazione della ZONA ROSSA per la Sicilia;
Considerato quanto sopra premesso, ci permettiamo dover formulare alcune osservazioni: In riferimento ai codici ATECO e le relative chiusure di molte attività non rientranti nei suddetti codici elencati dell’allegato 23, riteniamo ingiusta ed ingiustificata la disparità di trattamento rispetto ad attività regolarmente aperte, che a nostro modesto avviso non crediamo necessarie ed indispensabili.
Ciò, naturalmente non vuole essere assolutamente una contrapposizione tra chi può rimanere aperto e chi invece come ad esempio, negozi di abbigliamento, calzature e anche la ristorazione, bar e altre categorie rimangono chiusi o con restrizioni talmente forti, che mettono in grande difficoltà a poter operare in maniere serena,nonostante i dovuti accorgimenti che da sempre sono stai messi in atto, cosi come previsto dal DPCM al fine di garantire distanziamento, contingentamenti e sicurezza.
Considerato che, questa decisione di aperture di determinate attività, a nostro avviso non garantisce un minore contagio e paradossalmente aggrava la situazione di assembramento soprattutto nella Grande Distribuzione, dove il flusso di utenza non sembrerebbe diminuire,con la conseguente possibilità di non poter rispettare il regolare distanziamento;
Un altro aspetto non secondario, riguarda le vendite On Line che già dalla prima fase di Lockdown hanno avuto un importante incremento e ancora adesso, per ovvi motivi,sono aumentate in maniera esponenziale.
Ciò ha comportato un ulteriore diminuzione dei consumi per piccole e medie imprese a posto fisso;
Tutto ciò visto e considerato, ci fa sperare in una revisione delle aperture rispetto a quelle previste e per questi motivi, restiamo fiduciosi per una più omogenea classificazione dei vari settori, consentendo l’apertura dei negozi di abbigliamento, calzature, oltre a rivedere in toto la possibilità di apertura del settore food, ribadendo il fatto che tutte le attività menzionate, hanno sempre garantito la sicurezza adeguando i propri spazi di vendita e rispettando tutte le disposizioni di sanificazione e anti assembramento,cosi come previsto dal DPCM.
A nome di tantissime PIVA, porgiamo i nostri distinti saluti".
A nome di tantissime PIVA, porgiamo i nostri distinti saluti".
Associazione Attività Produttive
AmiAmo Milazzo
Presidente Maurizio Capone
1 Commenti
Credo sia utopistico pensare che Conte o chi per lui legga la lettera aperta considerando anche il fatto non trascurabile che ne vengono inviate centinaia al giorno.
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