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Natale Milazzo Dpcm: negozi e ristoranti potrebbero riaprire

Giorni difficili per le attività commerciali presenti sul territorio milazzese nel pieno della seconda ondata di positivi Covid ampiamente preannunciata mesi fa da epidemiologi e virologi. 

Natale con fasce orarie più ampie per gli acquisti nei negozi. Queste le ultime ipotesi per le prossime festività natalizie. Nel nuovo Dpcm per Natale, come ormai noto, vi saranno anche le avvertenze per le convivialità tra parenti stretti ai quali ora si pensa anche di concedere spostamenti anche da una eventuale zona rossa.

Negozi per lo shopping – prima di tutto – aperti a dicembre fino a tardi nelle regioni gialle o arancioni, per “diluire le presenze”. Ma anche “tutela degli affetti” con la possibilità di spostarsi da una zona rossa, solo per ricongiungersi con i parenti più stretti a ridosso dei giorni di festa.

Sarà dunque un Natale diverso ma non cancellato, quello che emerge dalle ipotesi che circolano nel Governo in queste ore. Qualche timido allentamento delle misure ad hoc, dunque, ma solo in previsione di dati più confortanti. E nessuno sconto alle Regioni, con un Paese che si tinge progressivamente di rosso.

Dagli acquisti durante le feste alle raccomandazioni sul cenone, la nuova linea temporale di confine sulle nuove disposizioni anti-Covid è il 3 dicembre, giorno in cui scade l’attuale Dpcm.

Tutto dovrebbero essere deciso comunque non prima dell’inizio di dicembre. Lo sguardo è soprattutto rivolto alla ripartenza dei consumi, con le dovute cautele.

FESTE PRIVATE

Scontato il divieto per feste e cenoni con persone di nuclei familiari diversi, si cercherà di evitare in ogni modo gli spostamenti verso quelle Regioni dove i contagi sono elevati proprio per evitare gli errori della scorsa estate. E, dunque, non è affatto scontata la riapertura dei confini che alcuni governatori stanno già invocando. 

NEGOZI

I governatori chiedono la riapertura dei centri commerciali nel fine settimana e non è escluso che si decida di prorogare l’orario dei negozi al dettaglio proprio per favorire lo scaglionamento agli ingressi. Il coordinatore del Comitato tecnico scientifico Agostino Miozzo parla di «seminormalità, se si rispetteranno le regole».

BAR E RISTORANTI

Un altro punto in discussione è la riapertura dei bar e ristoranti la sera nelle zone gialle e in parte della giornata anche in quelle arancioni. Potrebbe rimanere il limite dei quattro posti a tavola, oppure essere aumentato a sei. Per pranzi e cene a casa ci sarà la raccomandazione a rimanere in famiglia proteggendo gli anziani e le persone fragili, ma dando per scontato che il numero delle persone potrebbe essere più alto di quello previsto per i locali pubblici.

MAPPA REGIONI

Al momento sono “rosseLombardia, Piemonte, Campania, Calabria, Toscana, Valle d’Aosta, provincia di Bolzano e Abruzzo con ordinanza del governatore Marsilio; “arancioni” sono Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Marche, Liguria, Sicilia, Basilicata, Umbria e Puglia che però potrebbero peggiorare; “gialle” rimangono Lazio, Molise, Sardegna, Veneto e provincia di Trento. Le ordinanze sono state firmate tra il 6 e il 13 novembre. Calcolando la validità di 15 giorni e l’obbligo di “osservazione” di un’altra settimana, entro il 10 dicembre quasi tutte le Regioni potrebbero essere fuori dal rischio più alto. Nelle aree dove gli indicatori mostrano una situazione ancora grave si potrebbero prevedere “zone rosse” provinciali liberando i territori che sono invece al sicuro, come del resto chiedono i sindaci. Nel resto d’Italia entrerebbero invece in vigore alcune misure meno rigide. 

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