E' stata durissima ma ce l'ho fatta!!! 


Una corrente fortissima mi trascinava verso il Tirreno... ho impiegato quasi due ore e ho percorso 4,3 km (in pratica ho allungato piú di un km e ci ho impiegato quasi il doppio del previsto a causa delle correnti). In questa mia "traversata ecologica a nuoto dello Stretto di Messina" la tanta plastica usa e getta che avevo legato al mio corpo come metafora del fardello che l'uomo si sta trascinando inquinando i mari è stata davvero un enorme peso!!!

La traversata ha avuto la finalità di sensibilizzare l'opinione pubblica sul grave problema dell'inquinamento dei mari per sforzarci tutti ad utilizzare meno plastica usa e getta. Ho effettuato la traversata in stile libero solo con occhialini e costume (niente muta, tubo, pinne o altri aiuti). 

Questo tratto di mare è famoso da millenni per le impetuose correnti e le insidie che lo caratterizzano e tutto è stato reso più difficile dalla plastica che mi rallentava e appesantiva. È stato davvero molto emozionante, specialmente quando in un momento particolarmente difficile si è tuffato in acqua ad aiutarmi a portare per un tratto il mio fardello di plastica il mitico Sig. Arena (vedi foto), l'esperto delle correnti dello Stretto, un giovanotto di 63 anni che con la sua esperienza mi ha guidato tra le correnti di Scilla e Cariddi con la sua barca, dove erano presenti il medico e il cronometrista. 

Grazie a Nino Fazio per la forza e la generosità che ci ha messo ad organizzare questo evento. 

Grazie alla Capitaneria di Porto che mi ha assistito per garantire la Sicurezza. Grazie agli amici che mi hanno supportato in barca Peppe Venuto, Vanja Venuti, Mariasole Bianco e Paolo. 

Grazie a Luca Pellegrino per avermi assistito durante gli allenamenti. Grazie ai giornalisti e alle associazioni come Sae Shepherd che hanno seguito da vicino la traversata (tramite la responsabile media Vanja). 

Grazie a tutti voi che mi avete seguito da casa e mi avete supportato con milioni di messaggi e commenti. Ma il mio grazie piú grande va al mare che, nonostante mi abbia fatto ammazzare di fatica, mi ha comunque lasciato compiere questa piccola impresa. 

Spero che sia servita a sensibilizzare tutti noi, spingendoci a utilizzare la plastica (specie quella usa e getta) in maniera meno irresponsabile. W il mare!

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