Venerdì 5 luglio u.s. i componenti del Comitato Azione Civica per Milazzo hanno incontrato il sindacalista della CISL Funzione Pubblica di Messina, Dr. Calogero Emanuele, per confrontarsi sulla vicenda dei precari al Comune di Milazzo. 

Queste le conclusioni cui si è giunti.

Dalla lettura della delibera di G.M. n. 190 del 21.12.2018 emerge che il Comune di Milazzo pur avendo le possibilità di stabilizzazione di tutto il personale a tempo determinato a 24 ore e a 18 ore, si ostina a sostenere che non è possibile procedere in tal senso.

Di fatto l’Amministrazione Formica lascia a casa i lavoratori precari pur sapendo che ci sono le condizioni per poter mettere in sicurezza tutte le unità che oggi sono colonne portanti dei servizi comunali, attesa la forte diminuzione di personale storico per via di collocamento a riposo e pensionamenti quota “100”.

È vero che i parametri ministeriali, per un Comune in dissesto (1/146), come lo è il Comune di Milazzo può contenere 218 unità, ma è pur vero che ne risultano in servizio 149. Restano quindi liberi 69 unità che si ritiene, da una analisi dei dati in delibera e da una previsione di
pensionamenti per età e per quota “100” sino al 2020, possano diventare più di 100.

A questo punto, per effetto del riproporzionamento a 24 e 18 ore, si potrebbero stabilizzare le 184 unità di personale precario, oltre che avere la possibilità di assumere personale esterno a concorso.

C’è da dire inoltre che l’amministrazione Formica e tutte le amministrazioni siciliane dovrebbero interessarsi ad una modifica della legge regionale, relativamente alla possibilità di fuoriuscita anticipata di 5 anni dei lavoratori precari prossimi al raggiungimento dell’età pensionabile, eliminando i vincoli di anzianità di servizio, sapendo che molti lavoratori già hanno un’età superiore ai 62 anni.

Il Comune di Milazzo non può trincerarsi sulla sostenibilità della spesa per la stabilizzazione dei precari, in quanto la legge regionale prevede la copertura finanziaria sino al 2038, come non Ã¨ vero che la legge impone l’obbligo di effettuare procedure concorsuali interne ed esterne.

Un altro dato favorevole che salta all’occhio dalla stessa delibera 190 è quello relativo alla spesa del personale calcolata, quale valore medio del triennio 2011/2013, in € 9.411.187,33, e che, con la possibile stabilizzazione dei precari verrebbe quantificata in € 7.642.563,04, compreso il costo del personale collocato o da collocare in pensione sin al 2020. Ciò per significare che gli spazi assunzionali in termini di risorse sono assai favorevoli.

Riteniamo quindi che l’Amministrazione Formica non abbia la volontà o comunque voglia perdere tempo per spostare il problema all’anno 2020 e cioè in piena campagna elettorale per il rinnovo dell’Amministrazione. Rinviare ancora potrebbe significare cambio di condizioni e rischio di non poter stabilizzare tutti i dipendenti precari.