La Commissione di liquidazione punta sulla modalità semplificata per saldare i debiti del dissesto
La Commissione straordinaria di liquidazione ha approvato una delibera con la quale propone alla giunta comunale l’adozione della modalità semplificata di liquidazione dei debiti sino ad ora censiti ed ammissibili del periodo del dissesto dell’ente, pari a euro 58.995.039,56, dando atto che tali im-porti potrebbero essere suscettibili di incremento o di variazione.
Nel provvedimento dell’Osl si quantifica in almeno euro 55.833.606,56 il fabbisogno presuntivo della Commissione per formulare proposte transattive che varieranno tra il 60 e il 40 per cento.
L’organo presieduto dal dottor Fortunato Pitrola e composto dalla dottoressa Maria Leopardi e dal dottor Rosario Caccamo ha chiesto alla giunta Formica di esplicitare formalmente – con delibera-zione – l’adesione o meno alla procedura semplificata, “provvedimento che dovrà essere adottato entro 30 giorni, con l’impegno ad individuare le risorse finanziarie necessarie alla definizione tran-sattiva dei debiti rilevati”.
Ma il provvedimento deliberativo della Commissione permette anche di avere una “fotografia”, la più veritiera possibile della situazione dopo 30 mesi (la delibera che dichiara il default è del novembre 2016) dal dissesto.
La procedura liquidatoria ha portato a valutare 761 istanze per un valore di 32 milioni di euro, cui si aggiungono altri 139 procedimenti segnalati dagli uffici per 25 milioni.
A fronte di ciò l’Osl ha individuato quale massa attiva certa poco più di 3 milioni di euro dei quali quasi il 50 per cento incassate dal febbraio 2018 al 31 dicembre 2018 dal Comune e messe a dispo-sizione della commissione. Una rimanente parte di residui attivi pari a circa 10 milioni invece pur iscritta non è stata inserita in quanto occorrerà giungere, anche attraverso forme coattive, alla riscossione.
“In considerazione delle scarse percentuali di riscossione, dell’elevato contenzioso tributario in corso e di un quadro normativo che ha concesso significativi abbattimenti ai carichi tributari rientranti nella gestione liquidatoria – scrivono i commissari – in sede di quantificazione del fabbisogno finanziario non si è riportato il valore di carico consapevoli di non poter contare sul gettito atteso”. In buona sostanza la previsione è soggetta a troppa aleatorietà e lo stesso discorso vale per i proventi relativi alle vendite del patrimonio disponibile.
La Commissione sulla scorta anche di recenti interpretazioni giurisprudenziali ha poi deciso che se la giunta municipale accoglierà la proposta di adozione della procedura semplificata, cercherà di chiudere la situazione debitoria dell’ente offrendo ai creditori una somma variabile tra il 40 ed il 60 per cento del debito in relazione all’anzianità dello stesso con la liquidazione della somma spettante entro 30 giorni dalla sottoscrizione della transazione.
Più specificamente il criterio che verrà utilizzato per pagare i creditori sarà il seguente: erogazione del 60 per cento del credito per coloro che vantano un credito entro il 31 dicembre 2006; erogazione del 50 per cento per crediti vantati dal gennaio 2007 al 31 dicembre 2011, mentre chi ha un credito per atti o fatti di gestione del periodo compreso tra il 1 gennaio 2013 ed il 31 dicembre 2014, si vedrà proporre il 40 per cento del dovuto.
Per quanto riguarda le somme necessarie per far fronte ai pagamenti inseriti nella massa passiva, la Commissione avanzerà al Ministero dell’Interno una richiesta di anticipazione di liquidità che il Comune di Milazzo dovrà poi restituire in un arco di 20 anni con una rata annuale ovviamente da inserire nel bilancio comunale di competenza.
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