Ecco il decalogo del sindaco ideale, secondo una ragazza di Milazzo di nome Francesca.
L'idea di "buon sindaco" secondo Francesca, studente universitaria che vorrebbe ritornare a Milazzo dopo aver completato gli studi.
Francesca spiega che i politici delle ultime amministrazioni a Milazzo sono stati egoisti e distruttivi verso un territorio che meritava più attenzione con, maggiore occupazione e cura dei beni culturali come il Castello.
Francesca: "Il prossimo Sindaco di Milazzo si dovrà soprattutto ricordare che è il primo cittadino della sua città";
Così inizia la lettera di questa studentessa universitaria, sulla figura ideale di primo cittadino per la città che era una volta punto di riferimento della provincia per le spiagge, vita notturna e locali, pub situati nel borgo antico. "Ciò sta a significare - dice Francesca - che dovrà agire nell’interesse esclusivo dei milazzesi, talvolta mettendosi anche in contrasto con i poteri forti come Raffineria, grandi industrie, centri commerciali e contro gli interessi del suo partito, anche se è stato messo lì da una segreteria, qualunque essa sia. Gli interessi dei milazzesi, ricordiamolo, sono i cosiddetti beni comuni, la sanità, la scuola, le spiagge, il centro storico, la propria città, il patrimonio culturale e storico la qualità di vita e di benessere economico.
Poi ha inizio il decalogo del prossimo sindaco di Milazzo:
"1) Il prossimo sindaco - prosegue Francesca - dove essere oltre i partiti perché le nozioni di destra, sinistra sono oltrepassate e non parliamo del Movimento 5 Stelle che si è rilevato una delusione sotto tutti i punti di vista.
2) Il prossimo sindaco dove avere tanto coraggio per tenere testa ai poteri fortissimi, politici ed economici di varie specie e natura che lo vorranno piegare, per questo dovrà avere un passato limpido in modo da non essere ricattabile. Tutti durante la campagna elettorale promettono guerra alla Raffineria e alle continue autorizzazioni dei centri commerciali, invece ? ... il risultato è sotto gli occhi di tutti.
3) Il sindaco eletto nel 2020 per Milazzo dovrà avere per motto “chiarezza e trasparenza”, condividendo con i cittadini atti e bilanci e mettere tutto in rete. Fare molte riunioni con i cittadini, così come gli assessori ed il personale comunale, sempre più a disposizione dei cittadini e delle imprese. Disseto, bilanci, commissario, queste sono le parole che sentono i milazzesi ma di fatto sono all'oscuro di tutto.
4) Il prossimo sindaco dovrà essere consapevole che il segreto di un comune ben amministrato, passa dalla partecipazione e dalla condivisione delle scelte importanti per il territorio, poiché il territorio appartiene ai cittadini. Partecipazione ? a Milazzo parola mai messa in atto, infatti, i cittadini non sono mai messi a conoscenza di quello che accade tra le mura del palazzo comunale.
5) Il prossimo sindaco dovrà anteporre l’interesse pubblico a tutto e limitare al massimo lo strapotere di alcune partecipate o di enti che vogliono, per loro tornaconto, cementificare sproporzionatamente i nostri luoghi. Come le autorizzazioni edilizie date per costruire altri palazzoni a ridosso della riviera di ponente o nel centro storico, senza alcuna valutazione insieme ai residenti della zona.
6) Il prossimo sindaco dovrà essere consapevole che la città di Milazzo è un patrimonio collettivo, dove l’importanza da dare all’agricoltura, all’ambiente, alle coste, alle spiagge libere e prive di manufatti osceni, al turismo e alla differenziata, dovrà essere un asse di sostenibilità e soprattutto di priorità.
7) Il prossimo sindaco deve difendere Milazzo contro le decisioni che vanno a favore solo della provincia e della regione e mai a favore della nostra città. La vicina Barcellona ancora una volta è riuscita ad esprimere un proprio cittadino ARS, Milazzo oggi, come sempre, si trova esclusa grazie ai giochi di potere dettati dai partiti storici.
8) Il prossimo sindaco di Milazzo non deve dimenticare i problemi ambientali che affliggono il nostro territorio vista la presenza di grandi industrie inquinanti, e non parlo solo della Raffineria. Inutile continuare a nascondersi con false giustificazioni, la Valle del Mela è una zona ad altro rischio ambientale con problemi di salute in buona parte delle famiglie.
9) Il prossimo sindaco della mia Milazzo NON deve essere "compare di merende" della cattiva informazione. Parlo in particolare del cattivo giornalismo che, nasconde le "male fatte" delle amministrazioni come accade da almeno 10 anni con l'arrivo dei giornali online che tutto fanno tranne la corretta informazione. Con particolare attenzione a due principali testate giornalistiche, una "nata", guarda caso, dopo l'uscita dal palazzo comunale della passata amministrazione e l'altra, invece, una volta eletto un sindaco diventa subito "amica" non affrondando i problemi che troviamo giornalmente nelle vie della nostra città.
10) Il prossimo primo cittadino deve affrontare il problema del centro storico di Milazzo che, con la realizzazione dei centri commerciali, sta pian piano morendo. Attenzione in particolare ai negozi e alle attività commerciali presenti nelle vie della nostra città.
11) Io sono convinta che il prossimo sindaco di Milazzo, entro 30 giorni dall'insediamento (calcolando che sarà eletto a giugno 2020) deve attivare un ufficio con il nome "Ufficio Turismo". Professionisti con il compito ben preciso di valorizzare tutto quello che può incrementare la presenza turistica in città, come: Castello, Borgo Antico, sistemazione della riviera di ponente, Capo Milazzo, N'gonia Tono. Sono anni che perdiamo tempo e importanti opportunità, ora basta.
12) Il nuovo sindaco NON deve stravolgere patrimoni culturali di rara bellezza creando nuove “Gattaie” con il Castello di Milazzo ormai in una situazione di abbandono totale.
13) Il sindaco per Milazzo 2020 NON deve permettere che le ditte, pagate profumatamente, per la raccolta dei rifiuti lascino in piena stagione estiva il centro storico e tutta la città con discariche a cielo aperto.
14) Il prossimo sindaco NON deve uscire dal palazzo Municipale con la benda sugli occhi per non vedere il degrado, l’abbandono e la sporcizia del Centro Storico che in passato, era considerato uno dei più belli della Sicilia. Infatti Milazzo era chiamata "La Perla del Tirreno".
15) Il prossimo sindaco NON deve deformare la periferia con ALTRE “Colline della Vergogna” fatte di rifiuti solo perché i residenti di quelle zone sono classificati di serie B".
Francesca conclude scrivendo che "l'attuale amministrazione, ha completato il percorso distruttivo iniziato da chi ha governato Milazzo dal 2010 al 2015, smontando quel poco di buono rimasto in questa città ormai fantasma".
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