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Milazzo 2020. CentroDestra Spaccato, PD e M5S da Ricostruire

Elezioni per il sindaco a Milazzo: grandi manovre in tutti i partiti, ecco i nomi in campo

E' tempo di fibrillazioni e di grandi manovre negli schieramenti politici milazzesi, in vista delle prossime elezioni amministrative che porteranno a incoronare il nuovo sindaco di Milazzo. Tutti i fronti hanno i loro problemi interni e tutti stanno tirando sempre più le somme per giungere ad un nome spendibile come candidato sindaco della città. A rendere più complessi i giochi, tuttavia, c'è la tradizionale variabile che ogni schieramento attende le scelte degli altri per poter così contrapporre il nome più giusto. Ma per le elezioni 2020, a differenza di quelle precedenti dove tradizionalmente era il centro-destra ad attendere il favorito del centro-sinistra, tale variabile è per la prima volta meno decisiva.

Lega e Forza Italia
E' il centro-destra ad essere più effervescente in questi giorni. E' la Lega Nord a tenere in mano il pallino del gioco. Quindi è normale che sia la Lega a voler esprimere la candidatura a sindaco per le amministrative 2020 a Milazzo. Già da tempo, ancora prima della sua ascesa in campo dei rappresentanti del partito di Salvini (ruolo che lo rafforza notevolmente nei tavoli di trattativa come playmaker del centro-destra) nei diversi incontri avevano tratteggiato un identikit di un possibile aspirante primo cittadino. Candidato che, grazie al consigliere Alessio Andaloro referente di uno dei due circoli, potrebbe essere l'ex Sindaco Lorenzo Italiano. Espresso da una coalizione di centro-destra con la Lega primo partito.

Sembrerebbe quindi, la candidatura di Lorenzo Italiano a prendere quota negli ultimi mesi, tanto da essere data quasi per scontata. Ad indebolirla, però, potrebbero essere i nomi di Maurizio Capone (ex Presidente del Consiglio), Gianfranco Nastasi, Franco Cusumano e il candidato della lista #faremilazzo che verrà scelto tra Danilo Ficarra e Angelica Furnari. Per molti però ex sindaco Italiano, dopo un attenta analisi, potrebbe essere l'unico candidato in questo momento con un numero di preferenze tali per raggiungere un possibile, ma per gli addetti ai lavori scontato, ballottaggio.

Sono molti gli addetti ai lavori ha raffreddato l'ipotesi, però senza chiuderla del tutto, sostenendo che “altri hanno più tempo di lui”. Le considerazioni di qualche simpatizzante Lega riguarda la sostanziale chiusura “a chi vorrebbe salire sul Carroccio dopo il 4 marzo”, vale a dire dopo l'exploit elettorale, e ha sferzato duramente il Movimento 5 Stelle, tacciato di “fanatismo” e di “mancanza di classe amministrativa”. E' evidente che la candidatura-Italiano in questo momento potrebbe essere quella con il numero di preferenze tali da raggiungere il traguardo del secondo turno, l'interrogativo in questa precisa fase potrebbe essere l'altro candidato da ballottaggio

Ad indebolire la candidatura di Lorenzo Italiano potrebbe essere anche la spaccatura interna a Forza Italia che, nella scelta del candidato ufficiale dovrebbe essere molto collaborativa con la Lega. Solo su un contenuto, in apparenza tecnico ma in realtà molto decisivo, vale a dire puntare su un candidato valido con una base di voti non indifferente. Sembrerebbe intanto che, nei giorni scorsi, un professionista di Barcellona Pozzo di Gotto in questo momento seduto all'ARS, avrebbe confermato il totale appoggio politico a Pippo Midili con una squadra composta da Stefania Scolaro, Carmelo Pino e il suo entourage. Incontro non ufficializzato ma che potrebbe confermare la candidatura di Midili, consigliere di opposizione e direttore di una nota testata giornalistica online. Giornale online che potrebbe essere causa di attacchi visto il possibile conflitto di interesse che, potrebbe avere un Sindaco o aspirante tale, avendo un potere di informazione non indifferente.  

I berlusconiani non hanno ancora messo i “puntini sulle i” e lavorano ancora su possibili alleanze confermando il clima di ambiguità e tentazioni per non cedere alla “pancia” del malcontento dei milazzesi, che ora è molto alto, anche a causa di una non perfetta gestione della posizione dell'attuale Vice-Presidente del consiglio comunale Maurizio Capone, da sempre fedele alleato del Sindaco Giovanni Formica (candidato Centro-Sinistra) ma di fatto con un incarico alla Regione accanto a Bernadette Grasso (Forza Italia).

All'interno di Forza Italia, in particolare, serpeggerebbe la volontà di costituire una lista civica di supporto ad un candidato di centro-destra, promossa da più deputati, aperti alle associazioni di categoria. Da capire, però, quanto a sostegno di un candidato ufficiale o quanto per andare a pesare una componente forzista più tiepida nei suoi confronti. 

Intanto Pino Galluzzo sembrerebbe in piena attività politica sul territorio con buoni contatti con più di consigliere che, se pur in passato eletto con l'opposizione di Carmelo Pino e poi passato alla maggioranza, oggi sembrerebbe vicino all'Onorevole Galluzzo della lista #diventeràbellissima. Movimento politico vicino al presidente Musumeci storico amico e sostenitore di Lorenzo Italiano nella passate amministrative 2015.

Pd e centro-sinistra
Nel centro-sinistra, che ancora si lecca le ferite della debacle delle ultime politiche, regna il caos ed essendo subentrata una "sindrome di affanno" vista in passato nelle file del centro-destra, con la ricerca del “candidato nuovo”, ancora però tutta da dimostrare perché l'esperienza insegna che un conto è un voto nazionale sostanzialmente proporzionale e un conto è un voto locale con un sistema a ballottaggio dove conta il carisma del candidato e la capacità di portare voti degli uomini e donne messi in lista. Il Partito Democratico parte da due punti fermi. Il primo è che non ha saputo capitalizzare il tempo messo a disposizione dalle ultime elezioni regionali e amministrative, visto il fallimento di chi governa Milazzo dal 2015. Intanto, voci non confermate, parlano dell'intenzione, per Giovanni Formica,  di non ricandidarsi per un secondo mandato. Per cui si trova ora come punto di partenza alla pari di altri partiti con meno tradizione amministrativa e costretto ad “inseguire”. Il secondo punto fermo è la scelta di non pescare, per la candidatura a sindaco, dal blocco della giunta uscente, considerata come una fase chiusa. In questo blocco avrebbe corso l'assessore Carmelo Torre, storico candidato di centro-destra, ma per molti dalla presenza inesistente nel Palazzo Comunale. 

I nomi che si sono ricorsi nel tempo sono numerosi ma ancora senza candidati ufficiali, intanto l'attuale primo cittadino sembrerebbe sempre più solo, indebolito politicamente dalla scelte di non “abbandonare la nave” nel momento critico della sua amministrazione passata alla storia per la mancanza di concretezza. 
Un centro-sinistra capeggiato negli anni da personaggi storici come Stefania Scolaro o l'ex sindaco Carmelo Pino eletto nel 2010 grazie ai milazzesi che hanno voltato il Partito Democratico, quando, con il cugino Lorenzo Italiano sono arrivati a competere nel secondo turno. 
In questa precisa fase del centro-sinistra milazzese, l'unica possibile soluzione potrebbe essere sarebbe quella di cambiare tutto, puntare cioè su un nome fortemente politico non legato sicuramente a Giovanni Formica e sua entourage, che non abbia un lungo corso politico in Comune a Milazzo e che in passato abbia dimostrato di avere determinazione per fare corse anche in salita.
Nonostante le ultime riunioni, non ha ancora ufficializzato la sua candidatura Giovanni Di Bella, attuale assessore nella giunta Formica che, potrebbe invece, sposare il progetto politico di un candidato di centro-destra particolarmente attivo che mai negli ultimi mesi. Intanto, gli scontenti dell'amministrazione Formica, potrebbero far nascere liste civiche distanti dal progetto politico prettamente da Partito Democratico ma più vicine ad un centro-destra sempre più forte in vista delle elezioni amministrative 2020. 

Movimento 5 Stelle
Il terzo polo è quello del Movimento 5 Stelle. Qui, come sempre per i grillini nelle competizioni elettorali, conteranno molto le regole indicate dai vertici del movimento per le candidature, andando a pescare nel gruppo di lavoro che sta dietro ai due consiglieri pentastellati. Nei 5 Stelle non possono non pesare gli errori fatti negli ultimi anni anche dal governo nazionale facendo perdere una fetta di elettori non indifferente. Clamoroso è stato l'abbandono del movimento da parte del candidato sindaco nel 2015, a cui si è accompagnata la progressiva riduzione di presenza sul territorio. I 5 Stelle dovranno essenzialmente scegliere se premiare l'esperienza amministrativa, candidando una persona, professionalmente e politicamente valida, oppure assecondare l'ala più movimentista e pescare all'esterno o per lo meno porre sullo stesso piano diversi possibili candidati sulla piattaforma web. Su questo e su altri temi, nella città mamertina, la tensione nel movimento sembrerebbe alle stelle. Non mancano al M5S delle frecce anche in un secondo arco: nelle amministrative a Milazzo i pentastellati non hanno mai espresso un candidato. 

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