La Raffineria nega l'evidenza sulle violazioni. La Gazzetta prova a recuperare. Silenzio da OggiMilazzo

Il "muro di gomma" comincia a scricchiolare. Dopo le polemiche dei giorni scorsi, la Gazzetta del Sud ieri ha finalmente parlato per la prima volta delle violazioni commesse dalla Raffineria, ma con la inutile precisazione che riguardano l'A.I.A. (Autorizzazione Integrata Ambientale) del 2011.

Le violazioni sono state accertate in un'ispezione di aprile, quando la nuova A.I.A. non era stata ancora rilasciata, quindi è ovvio che riguardassero l'A.I.A. vigente in quel momento. Esse sono correlate allo sversamento nel sottosuolo e nelle falde acquifere di grossi quantitativi di prodotto petrolifero da un serbatoio della Raffineria. Lo sversamento è avvenuto a marzo, ma i potenziali effetti sulla salute dei cittadini potrebbero essere in atto e/o ripercuotersi anche negli anni (o decenni) a venire. Per quei fatti è in corso un'indagine della Magistratura, che è stata informata delle violazioni dal Ministero dell'Ambiente.

Le violazioni della Raffineria peraltro sono state rivelate solo pochi giorni fa dal Ministro Costa, che ha anche aggiunto che per tali motivi ad ottobre il Ministero dell'Ambiente ha inviato una diffida alla RAM. Quindi il fatto che siano relative all'A.I.A. precedente non significa affatto che possano essere considerate come acqua passata o che non siano degne di nota.
Inoltre non si comprende quale sarebbe la "propaganda disinformata" a cui fa riferimento la Gazzetta: noi abbiamo divulgato il testo della diffida, già pubblicata sul portale del Ministero, denunciando il tentativo - non riuscito - di nascondere l'esistenza delle violazioni della Raffineria.

Quest'ultima peraltro continua incredibilmente a negare l'evidenza. Infatti Tempostretto riporta che "dalla Raffineria arriva un lapidario NON CI SONO MAI STATE VIOLAZIONI DELLE PRESCRIZIONI AIA” [1]. Questo quando ormai sono di dominio pubblico i documenti di Ispra e del Ministero dell'Ambiente che attestano il contrario (oltre alla diffida del Ministero anche il Rapporto conclusivo dell'ispezione di Ispra e Arpa, a pag. 27). Una gran faccia tosta che la dice lunga sulla malafede e la inattendibilità della società che gestisce la RAM.

Le dichiarazioni palesemente false della Raffineria non fanno che alimentare i sospetti su quale sia stata la fonte del tragicomico articolo di OggiMilazzo, che, convinto di aver in mano un documento riservato, ne ha nascosto il dato più significativo, ovvero che la Raffineria avesse commesso delle gravi violazioni e che per questo fosse stata diffidata dal Ministero.

Dopo che il documento di cui parlava nel suo articolo è diventato di dominio pubblico, rendendo palese la mistificazione, OggiMilazzo non ha ancora sentito il bisogno di rettificare o fare delle precisazioni.

Ribadiamo i seri interrogativi rivolti ad OggiMilazzo che ancora non hanno trovato risposta:

Qual è la fonte misteriosa del miserevole “scoop” sulla diffida del Ministero? Perchè OggiMilazzo non la cita?

Come fa ad affermare che l’AIA “c’entra poco” con la diffida, sebbene sebbene le violazioni dell'AIA fossero chiaramente la causa della diffida?

L’intento era nascondere l’esistenza stessa di tali violazioni? In caso contrario perché l’articolo non ne ha fatto menzione?
Si è trattato di un semplice abbaglio o cercava di coprire qualcuno?

Comitato dei cittadini contro l'inceneritore del Mela - cittadinicontroinceneritore.org

Allegati: Diffida del Ministero dell'Ambiente del 1.10.2018 e Rapporto conclusivo dell'ispezione di ISPRA
Note:

[1] La dichiarazione della RAM è riportata nella parte finale del seguente articolo: https://www.tempostretto.it/news/tirreno-sindaco-milazzo-ripreso-dagli-ambientalisti-punto-inquinamento.html).

Riceviamo e Pubblichiamo
Comitato dei cittadini contro l'inceneritore del Mela