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Raffineria di Milazzo e Piano Paesaggistico, le Risposte dei Candidati


Le risposte degli aspiranti Presidenti della Regione su Raffineria, Piano Paesaggistico e gli altri quesiti

Comitato cittadini contro l'inceneritore del Mela

Scusandoci per il madornale ritardo (ma come sapete è stata una settimana molto impegnativa per via delle novità sull’inceneritore), riprendiamo il nostro viaggio, come promesso, nelle risposte dei candidati alla Presidenza della Regione ai quesiti che abbiamo loro posto.

La scorsa settimana abbiamo considerato le risposte ai primi due quesiti (riguardanti la gestione dei rifiuti in Sicilia e l’inceneritore del Mela), ora passiamo ad esaminare le risposte agli altri 5 quesiti, anch’essi molto importanti.

Tra l’altro uno di tali quesiti, quello sul Piano Paesaggistico dell’Ambito 9, adesso assume una particolare rilevanza per la questione dell’inceneritore. Infatti a questo punto, dopo il parere positivo ottenuto dalla Commissione VIA, il Piano Paesaggistico rimane il principale baluardo capace di scongiurare l’inceneritore del Mela.

Ma andiamo con ordine:

RAFFINERIA DI MILAZZO
E’ in corso una procedura (il Riesame dell’AIA) che potrebbe rivedere le prescrizioni ed i limiti delle emissioni della Raffineria. Un’occasione unica per ridurre drasticamente l’inquinamento ed i rischi per la salute subiti dal nostro territorio.

Alla procedura partecipa anche la Regione, assieme al Ministero dell’Ambiente, alla Città Metropolitana ed ai comuni di Milazzo e San Filippo del Mela.

Abbiamo chiesto ai candidati alla Presidenza delle Regione se il loro eventuale governo interverrà in questa procedura e come interverrà, tenendo conto che le associazioni hanno chiesto:

la prescrizione di tutte le tecnologie possibili capaci di minimizzare l’inquinamento;
limiti emissivi ben più restrittivi;
la progressiva riduzione sia della capacità autorizzata che degli impianti di raffinazione, in applicazione del Piano Paesaggistico dell’Ambito 9 che prevede una riconversione produttiva dell’area.
Come abbiamo già visto in precedenza, Micari non ha risposto né a questo né agli altri quesiti.

Positiva la risposta di Fava e La Rosa, interlocutoria quella di Cancelleri e un po’ vaga quella di Musumeci.

Nell’ambito della procedura autorizzativa in corso, Fava si esprime a favore di “limiti emissivi ben più restrittivi” e si impegna “a vigilare sull’applicazione delle più moderne tecnologie finalizzate a ridurre e prevenire il più possibile i rischi ambientali”. A tal proposito bisogna fare una piccola precisazione: più che una vigilanza in senso stretto sarebbe auspicabile un intervento attivo nella procedura, per far si che vengano prescritte quante più tecnologie possibili capaci di ridurre al minimo l’inquinamento, soprattutto quelle di cui oggi la Raffineria non è dotata. Giustamente, Fava fa notare che tale strategia comporterebbe benefici anche dal punto di vista occupazionale.

La Rosa afferma di essere “allineato” con quanto chiesto dalle associazioni e di volere anzi riconvertire l’area, con la prospettiva, quando sarà economicamente sostenibile, di spegnere la Raffineria per sostituirla con un insediamento che non riduca l’occupazione, come ad esempio un aereoporto.

Cancelleri non prende impegni specifici, ma si dice disponibile a confrontarsi nel merito con le associazioni “per ottenere il miglior risultato in termini di salvaguardia dei cittadini e dell’ambiente”.

Musumeci evita di parlare esplicitamente della procedura in corso sulla Raffineria, ma afferma di voler varare un “testo unico” che si occuperà anche dell’adozione delle tecnologie per minimizzare e prevenire l’inquinamento e che “tutte le determinazioni del governo regionale saranno coerenti con la politica ambientale sopra enunciata”. Tuttavia ci sembra un po’ difficile che la Regione Siciliana riesca a varare un “testo unico” senza sconfinare nel campo di competenze dello Stato, finora unica “fonte” giuridica di “testi unici”. Noi avevamo semplicemente chiesto se il futuro governo regionale avesse intenzione di intervenire nella procedura sulla Raffineria nella direzione da noi auspicata.

PIANO DI QUALITA’ DELL’ARIA
Strettamente connesso al tema della Raffineria di Milazzo, e più in generale all’inquinamento esistente sia nella Valle del Mela che nelle altre aree inquinate, è il quesito riguardante il Piano di qualità dell’aria.

Si tratta di uno strumento di pianificazione che potrebbe imporre limiti emissivi più restrittivi dei limiti di legge nazionali, specie nelle aree ad elevato rischio di crisi ambientale.

Favorevole ad un Piano di qualità dell’aria “che preveda limiti emissivi molto restrittivi” Claudio Fava, anche se non scende in ulteriore dettagli.

Anche La Rosa si dice favorevole “a rendere più restrittive le norme sulle emissioni aeree”, ma senza scendere in ulteriori dettagli.

Cancelleri ha risposto che il suo Governo approverà un Piano di qualità dell’aria che è stato redatto da un Commissario nominato dall’Assessorato dell’Ambiente e che è già pronto dal Febbraio 2017.

Dalla risposta di Cancelleri non abbiamo capito cosa preveda con esattezza questa proposta di Piano in riferimento ai limiti emissivi, pertanto ci riserviamo di esprimere un giudizio al riguardo solo dopo aver letto i dettagli del Piano.

Sebbene non richiesto nei nostri quesiti, segnaliamo un proposito che emerge dalle risposte di Cancelleri che ci piace molto: quello della tassa verde (chiamata “buona tassa” dal candidato dei 5s), cioè un sistema di tassazione che applichi il principio “più inquini più paghi”. Questa tassa secondo Cancelleri dovrebbe finanziare il settore delle energie rinnovabili e del risparmio energetico.

Quanto a Musumeci, la sua risposta al riguardo non ci soddisfa, in quanto è la stessa del “testo unico” fornita sulla Raffineria.

Micari non pervenuto.

VALLE DEL MELA: RISANAMENTO, BONIFICHE E MONITORAGGIO AMBIENTALE

Fava risponde positivamente, impegnandosi a fare tutto quanto richiesto nel quesito.

La Rosa fa lo stesso, con l’unica eccezione del monitoraggio ambientale che non viene citato.

Cancelleri risponde solo sulle bonifiche, impegnandosi a reperire le somme necessarie non solo da risorse statali ma anche europee.

Anche in questo caso la risposta di Musumeci non soddisfa, in quanto è la stessa già citata del “testo unico”.

Micari non pervenuto.


PIANI PAESAGGISTICI
Abbiamo chiesto un impegno a difendere concretamente e con decisione il Piano Paesaggistico dell’Ambito 9 dai vari ricorsi presentati. Come abbiamo detto, questa domanda assume particolare rilevanza per scongiurare l’inceneritore, soprattutto adesso che ha ottenuto una pronuncia positiva di compatibilità ambientale dalla Commissione VIA e che quindi il Piano Paesaggistico rimane l’unico concreto baluardo capace di evitarlo. Ma per far questo il Piano a sua volta deve “resistere” ai molteplici ricorsi che sono stati presentati contro di esso, a partire da quelli al TAR Catania.

Inoltre abbiamo chiesto ai candidati di recepire, una volta eletti, le nostre istanze su alcuni accorgimenti che renderebbero più forte e chiara l’applicazione del Piano.

Molto soddisfacenti le risposte di Cancelleri e Fava, che riconoscono la necessità di difendere il Piano Paesaggistico dell’Ambito 9 e si dicono pronti ad ascoltare le istanze ed i suggerimenti provenienti dai territori che possano migliorarlo.

Cancelleri si impegna inoltre ad approvare i Piani Paesaggistici anche nelle restanti parti della Sicilia che ancora ne sono sprovviste (e sono la maggioranza).

Parzialmente positiva la risposta di La Rosa, che si impegna a difendere il Piano, ma non risponde sulla possibilità di migliorarlo.

Non pertinente la risposta di Musumeci che di fatto non ha risposto alle nostre domande, ma ha affermato l’intenzione di varare un “Testo Unico per l’Urbanistica”, sul quale valgono da parte nostra le stesse considerazioni già fatte per il “Testo unico” di cui si è parlato a proposito della Raffineria.

Micari non pervenuto.

Nell’ambito dello stesso quesito abbiamo anche chiesto ai candidati cosa ne pensassero dell’emendamento alla Finanziaria regionale 2017 (il famoso art. 48) che puntava a rendere realizzabili, a discrezione della Giunta regionale, delle opere ritenute di pubblica utilità anche in siti ove la Pianificazione Paesaggistica lo vieterebbe. Nel frattempo abbiamo saputo che questo articolo, come tanti altri della Finanziaria, è stato bocciato dal Ministero dell’Economia. Tuttavia può essere comunque interessante sapere cosa ne pensassero i candidati, perchè ci dà un’idea di quale potrebbe essere la loro politica sul rapporto tra sviluppo e rispetto del territorio.

A tal riguardo ci soddisfano le risposte di Musumeci, Fava e, in parte, di Cancelleri.

In particolare Musumeci afferma nettamente che non può essere ammessa alcuna discrezionalità nelle opere realizzate nelle aree vincolate.

Secca la risposta di Fava: “L’art.48 è in contrasto con la linea politica del mio governo”.

Senza scendere nei dettagli Cancelleri afferma che questo articolo deve essere rivisto assolutamente.

E’ sostanzialmente favorevole all’emendamento invece La Rosa, secondo il quale il problema non è la norma in sè, ma il fatto che il Governo della Regione non sia in mani “verdi”: una tesi che non ci convince affatto. In ambito urbanistico e paesaggistico è necessario a nostro avviso far valere delle regole valide a prescindere da chi è al potere e sottrarre potere discrezionale al politico di turno.


SOPRINTENDENZA DI MESSINA
Il Soprintendente di Messina Orazio Micali
Ultimo quesito era quello riguardante la Soprintendenza di Messina e la necessità di vigilare e garantire, dopo alcuni atti che hanno suscitato molte polemiche, il perseguimento esclusivo dei suoi compiti di tutela dei beni culturali e ambientali.

Su questo punto ci soddisfano le risposte di Fava e La Rosa. Restano invece sul vago Musumeci e Cancelleri.

In particolare Fava si impegna, ove venissero segnalate situazioni poco chiare, ad “intervenire immediatamente per evitare che le distorsioni della burocrazia regionale arrechino danni ai diritti dei cittadini”.

Anche La Rosa promette di ascoltare i comitati cittadini e di controllare che i funzionari preposti rispondano esclusivamente agli interessi pubblici che rientrano nei loro compiti.

Cancelleri si limita a parlare di “monitoraggio dei comportamenti organizzativi e degli andamenti gestionali”, mentre Musumeci afferma che “Le Soprintendenze saranno oggetto di un profondo processo di riorganizzazione al fine di assicurare uniformità su tutto il territorio in ordine alle scelte di tutela”.

Comitato cittadini contro l'inceneritore del Mela

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