Consiglio comunale, rinvio per mancanza del numero legale

Mancano i numeri alla maggioranza ed ancora una volta l’adunanza consiliare è slittata in seduta di seconda convocazione. A determinare il blocco dei lavori è stata l’uscita dall’aula dei consiglieri d’opposizione (Midili, Bagli, Magistri, Piraino, Russo Lydia, Coppolino e Magliarditi) che ha fatto contare all’appello 15 presenti (Italiano, Capone, Formica, Alesci, Saraò, Oliva, Quattrocchi, Foti, Cocuzza, Maisano, Nastasi, Abbagnato, Manna, Spinelli e Sindoni).

L’argomento in discussione: “Proposta di modifiche al regolamento comunale per la disciplina dell’Imposta Unica Comunale”, ha provocato un intenso dibattito sul percorso procedurale seguito dalla proposta per l’approdo in aula, perché, trattandosi di modifiche di regolamento –faceva osservare Giuseppe Midili- la stessa doveva essere trattata prima in giunta, quindi in commissione consiliare, e, con l’acquisizione dei prescritti pareri di legittimità, regolarità contabile, revisori dei conti (trattandosi di materia contabile) sottoporla infine al vaglio del consiglio comunale.
Così, pur sottolineando l’importanza e valenza della proposta del consigliere Santi Michele Saraò, la stessa è rimasta all’attenzione dell’assise municipale solo dopo che il proponente decideva di trasformarla in atto d’indirizzo. Non tutti erano però d’accordo sugli effetti che la stessa avrebbe potuto produrre, mentre la segretaria sosteneva che il documento non poteva considerarsi tecnicamente una proposta di delibera. Per Alessio Andaloro e Midili, sotto il profilo procedurale l’atto di indirizzo non aveva senso perché, pur essendo lodevole l’iniziativa di Saraò, andava seguita la procedura di legge.

Si decideva comunque di fare della proposta un atto di indirizzo all’amministrazione perché faccia predisporre le procedure di legge in modo da creare le condizioni perché in aula pervenga una proposta corredata di tutti i requisiti ed i pareri di legge per modificare il regolamento. Dando atto che l’atto d’indirizzo rivestiva comunque una notevole valenza sociale, il presidente Gianfranco Nastasi invitava il consiglio a procedere con la votazione. A questo punto l’inatteso ed imprevisto colpo di scena, con l’abbandono dell’aula da parte dei consiglieri di opposizione che di fatto impediva ai presenti all’appello di andare avanti nei lavori.