"Foto di Santi Cautela insieme al Presidente dell'Ars Giovanni Ardizzone"

Campagne elettorali in vista. Il racconto dell’esperto milazzese Santi Cautela

La politica vive sempre più a stretto contatto con il mondo dei media e dell’informazione. Le nuove tecnologie, le esigenze del nuovo linguaggio, stanno portando la politica verso un radicale cambiamento. Oggi sono molti i politici che si affidano a professionisti per migliorare la loro immagine, gestire la comunicazione, parlare in pubblico, affrontare un’intervista.

A Milazzo, di recente, un giovane giornalista e scrittore, esperto di comunicazione, ha avviato un laboratorio di comunicazione politica da cui segue candidati, politici locali, amministratori, ma anche senatori e deputati. Santi Cautela, esperto di comunicazione politica, vive proprio a Milazzo.

Cosa fa esattamente un consulente politico?
E’ una figura che abbraccia più professioni, dal giornalista al social media manager, al marketing fino alla psicologia. Diciamo che segue il politico in tutti gli aspetti che riguardano la comunicazione ma anche la strategia e i contenuti, le tecniche di Public Speaking e Media Training, ossia per parlare in pubblico e affrontare le interviste dei giornalisti. Tutte cose per cui spesso ci si affida a un esperto, soprattutto perché l’errore del “fai da te” è sempre dietro l’angolo e se ci si improvvisa da soli si rischiano brutte figure.

Come si diventa consulenti politici? Tu che percorso hai fatto?
Un mestiere difficile richiede un percorso difficile. Personalmente il mio consiglio è quello di fare esperienze diverse. Io per esempio ho collaborato anche con deputati molto distanti dal mio pensiero personale, ho collezionato decine di campagne elettorali a più livelli, dalle comunali alle elezioni europee per poi collaborare con aziende leader come Sec Relazioni Pubbliche e Istituzionali, Eidos Communication. Per quanto riguarda lo studio, questo è un settore che richiede costanti aggiornamenti. Dopo la laurea e due master sto ancora continuando gli studi. Prima Roma, poi Torino. Bisogna fare “colazione con la politica” tutti i giorni per diventare consulenti. Seguire tutti i filoni dell’informazione, dal locale al nazionale e la politica estera, fondamentale per capire i processi geopolitici. Fare anche il giornalista mi ha aiutato parecchio, da dentro l’industria mediale si capisce meglio come “confezionare” il prodotto politico.

Chi sono i tuoi clienti?
Su questo devo mantenere l’anonimato per ovvie ragioni. Diciamo che ci sono nuove facce della politica locale, lanciati alle prossime competizioni regionali ma anche politici più attempati, come senatori e deputati. Non tutti impegnati in campagna elettorale, altri vogliono semplicemente un aiuto per migliorare la propria immagine.

Come riesci a mantenere separato l’aspetto tecnico da quello politico?
Questa è una vecchia diatriba interna a questo mestiere. C’è chi sostiene che “credendo” nel tuo candidato allora si lavori meglio. Altri osservano che mantenersi sempre distanti dall’aspetto personale può servire a capire meglio il quadro complessivo. Sinceramente protendo verso quest’ultimo profilo. Noi siamo dei tecnici, forniamo degli strumenti, per quanto altamente complessi. Non siamo tifosi ma in cuor nostro vogliamo sempre la vittoria del candidato che seguiamo. Guai se non fosse così.

L’ex Sindaco Lorenzo Italiano è stato uno dei tuoi primi clienti, cosa ricordi dell’ultima campagna elettorale?
Sì, non è un segreto la nostra amicizia. Una persona con un grande cuore e un grande amore per la città di Milazzo. Quella del 2015 non è stata una campagna elettorale facile, spesso l’odio ha surclassato il buon senso. Venivamo da un contesto difficile, il centrodestra distrutto, isolato. Ma io dico sempre che da una sconfitta può nascere una vittoria. Le nostre strade si sono separate ma auguro a Lorenzo tante altre belle avventure.