Agghiacciante! 

Non possiamo che definire cosi la presa di posizione dell’amministrazione comunale e della sua maggioranza consiliare in merito alla mozione votata nella riunione consiliare del 20 dicembre u.s.; in quella seduta l’opposizione ha richiesto l’impegno, da parte dell’amministrazione comunale, ad attivarsi per richiedere alla Regione quanto dovuto, dopo la revoca da parte della stessa del finanziamento di oltre 10 milioni di euro per i Giardini di Federico. Revoca, ricordiamo, dichiarata illegittima da parte del CGA prima e del TAR di Catania dopo.

Ma non è solo l’amministrazione comunale ad agire contro la salute dei milazzesi. 

La Regione aveva fatto sparire negli anni scorsi ben ⅘ del finanziamento europeo ottenuto per la realizzazione di un "Sistema integrato per il monitoraggio e la riduzione del carico inquinante finalizzato al miglioramento della qualità dell'aria in zona riconosciuta ad elevato rischio di crisi ambientale" nell’area industriale della Valle del Mela, e ha tentato di prenderci in giro prima invitandoci ad accontentarci dei due milioni rimanenti, poi di rifilarceli tramite il Masterplan. 

Ma i due milioni non sono assolutamente sufficienti per portare avanti il progetto denominato dei “Giardini di Federico”, che prevedrebbe, nell’area Tribò, concessa dalla Raffineria solo se si fosse attuato l’intero progetto, la realizzazione di una rete di monitoraggio dell'inquinamento, con centraline messe a disposizione delle istituzioni pubbliche, e di un parco naturale nell'area un tempo occupata dall'ex Giardino di Federico (tra la Raffineria e la Silvanetta) attraverso la piantumazione di alberatura ad alta fotosintesi clorofilliana, la costruzione di un percorso museale e messa a dimora di piante autoctone, nonchè di barriere protettive in corrispondenza dei maggiori punti di criticità ambientale che consentirebbero la contrazione del fenomeno della diffusione degli inquinanti presenti in atmosfera in una zona ad alto rischio di crisi ambientale. 

E, infine, due percorsi che saranno realizzati nell'area di 60 mila mq: uno archeologico (vista la presenza di una necropoli), l'altro naturalistico con centinaia di piante di varie specie autoctone.

E’ contro tale revoca/riduzione del finanziamento il ricorso del Comune, che viene accolto dagli organi di giustizia amministrativa ma da oltre un anno e mezzo non si muove più nulla. E l’altra sera, proprio mentre Milazzo era invasa da odori e acque nauseabondi, questa genialata della maggioranza consiliare che si astiene (praticamente una bocciatura) sulla mozione senza volersi assumere alcuna responsabilità nei confronti dei cittadini. 

Non importa ai milazzesi se la mozione è stata proposta dall’opposizione, se bisogna salvaguardare l’amico assessore regionale che ha fatto sparire gli otto milioni del finanziamento europeo, se alla base di questa scellerata votazione ci siano chissà quali meschini intrecci politici. Importa, invece, che ancora una volta sul tema Ambiente, al netto delle boutade sui pareri non vincolanti negati per i lavori di adeguamento della Raffineria, questa amministrazione è totalmente latitante, anzi, colpevolmente inerte.

Zero Waste Milazzo fa sua l’indignazione popolare per questo voto consiliare contrario agli interessi più brucianti dei cittadini, la salute e la vita, e che definiamo scandaloso, dichiara che non è più possibile per nessuno astenersi dal giudizio, e annuncia che in merito saranno avviate iniziative popolari.

Milazzo 21/12/2016 
Circolo Zero Waste Milazzo