COMUNICATO STAMPA DEL
NUOVO PSI Sicilia

Catania, 18 ottobre 2016
Basta!!! Siamo stanchi di vedere considerata la Sicilia come “terra di conquista, come un posto da violentare e continuare a sfruttare”.

Questa nostra fantastica terra, che ha vissuto nei secoli numerosi colonizzazioni in un destino “senza padri” e senza “guida”, ha bisogno adesso più che mai di strumenti efficaci in grado di darle un concreto sviluppo. 

I Socialisti del Nuovo PSI Sicilia (riformisti) si sono battuti da sempre per le “RIFORME giuste e necessarie”; RIFORME per correggere gli errori del passato, e non certo come questa, falsa e menzognera, che è destinata ancora di più a
penalizzare la Sicilia ed i siciliani.

Non vogliamo una “riforma“ calata dall’alto, concepita da chi non conosce il territorio; non vogliamo più padroni ottusi e incapaci e siamo stufi di amministratori corrotti e prezzolati.
Siamo certi di saper uscire da questa situazione e siamo forti delle nostre capacità, del nostro progetto politico, che però non ha forse ancora saputo coinvolgere appieno i nostri conterranei.

Abbiamo elaborato e continuiamo a migliorare un programma: “Il Progetto socialista 2030: La Sicilia che verrà”, attento, lineare e chiaro, dei passaggi necessari condivisi con delle figure esperte, conoscitori profondi delle nostre radici culturali, economiche e sociali. Siciliani capaci e con la volontà di interpretare le esigenze della Sicilia dei Siciliani.
Esigenze basilari e necessarie, quelle del nostro territorio, poste sulla base di evidenti ed improcrastinabili priorità legate ad obbligati criteri, dettati ad esempio dalla evidente diversità dei nostri territori (area di confine, area periferica, area costiere, aree interne, rurali, industriali, terziarie).
Noi socialisti del Nuovo PSI Sicilia, vogliamo una RIFORMA ENDOGENA, figlia nostra da noi concepita e creata; vogliamo essere artefici del nostro destino e smettere di pagare ancora una volta per scelte di terzi. Vogliamo una RIFORMA dove il tema dell’innovazione sociale diventi come approccio particolarmente idoneo allo sviluppo di nuovi prodotti e servizi anche nella sfera pubblica. In altre parole, “innovazioni che non solo sono buone per la società ma rafforzano anche la capacità della società siciliana di agire”.
Innovazione sociale significa per noi la capacità di alorizzare i prodotti tipici e le peculiarità locali di cui rappresenta un elemento decisivo per lo sviluppo endogeno dei sistemi territoriali, in considerazione delle importanti ricadute economiche, sociali e turistiche che esso può produrre. 

Attraverso la valorizzazione delle tipicità, infatti, la funzione meramente produttiva delle attività agricole viene integrata da nuove e diverse funzioni, tra cui la tutela dell’ambiente e del territorio, la conservazione della cultura e delle tradizioni
rurali, creando spazi e luoghi interessati da nuove dinamiche di tipo economico e sociale.

Noi Socialisti del Nuovo PSI Sicilia, vogliamo dalle RIFORME risposte nuove e più efficienti, capaci di produrre soluzioni con risorse minori; risposte specifiche che devono essere trovate su scala locale: questo per noi è l’innovazione sociale.

Gli asset che abbiamo in dote sono di straordinaria potenza, facciamo gola al Mondo intero ma abbiamo difficoltà a valorizzare il nostro prodotto ed il nostro patrimonio che, nonostante siano stati deturpati e violentati per secoli,
rappresentano ancora oggi non solo una ricchezza interna ma soprattutto un crocevia ed uno snodo che potrebbe risultare indispensabile per gli equilibri della nuova economia mondiale.

Viviamo in una incredibile area per clima, paesaggi, stile di vita, beni culturali e molto altro, ma la nostra società non sembra essere pronta a dire basta col passato, per una grande svolta capace di essere dirompente e di stravolgere il sistema socio-economico mondiale, per uno sviluppo della Sicilia in chiave autonomistica, ma soprattutto basata sullo sviluppo delle proprie caratterizzazioni e vocazioni, senza complessi di inferiorità e senza padroni.

Via le energie fossili dalla nostra terra, via i petrolchimici ma prima le bonifiche dei terreni inquinati, via le multinazionali che non rispettano i nostri regolamenti ma prima paghino per gli errori fatti; via i sindacati nazionali, collusi e compiacenti con chi ha calpestato la nostra dignità, le nostre famiglie.

Una delle nostre proposte ad esempio è quella di creare una Special Economic Zone (SEZ o zona speciale economica), facendo dell’innovazione sociale il Unique Selling Proposition (USP o proposizione unica di promozione) della regione,
arrivando fino al modello del Social Innovation Area (SIA o area di innovazione sociale).

Diciamo NO alla riforma Renzi-Boschi del prossimo 4 dicembre e diciamo SI alla Sicilia, sostenendo un nostro referendum e aiutandoci a raccogliere le firme necessarie a capire se la maggioranza dei siciliani è con noi, per la creazione delle Sicilia quale Macroregione del Mediterraneo e non farci più gestire e governare da uno Stato che si è dimostrato “incapace” di fare gli interessi della Sicilia.

Oggi la sorte e il futuro dei Siciliani non può essere l’identificazione in un Si o in un NO ma il confronto deve avvenire per dare alla Sicilia a ai siciliani un “PROGETTO DI SVILUPPO STRATEGICO” per la Sicilia, che investa gli Enti
locali di responsabilità politiche ed amministrative atte ad identificare obbiettivi comuni per una strategia coesa e condivisa.

I Socialisti del Nuovo PSI Sicilia, vogliamo essere, artefici del nostro destino, quindi, per la nostra amata Regione, e se proprio non potremo essere i socialisti che vorremmo…MEGLIO MORIRE BORBONICI CHE TEDESCHI

Enzo Antonuccio
Segretario Regionale 
Nuovo PSI Sicilia