Comitato dei cittadini contro l'inceneritore del Mela

Il 7 Giugno il Presidente della Regione Crocetta ha firmato un’ordinanza, avallata dal Ministro dell’Ambiente Galletti, in cui si annunciano entro Ottobre bandi pubblici per la realizzazione di inceneritori in Sicilia.

Ancora non si conosce con precisione nè il loro numero, nè la loro localizzazione, ma non si esclude che uno di essi vogliano piazzarlo proprio nella zona di Milazzo-Valle del Mela oppure nella zona dell’ex discarica di Mazzarrà-Furnari.

Quello che invece dicono chiaramente è che questi inceneritori dovrebbero bruciare complessivamente 700 mila tonnellate l’anno di munnizza, per adattarsi ai calcoli di un Programma nazionale che ancora non è neanche entrato in vigore e che l’europa dice debba prima essere sottoposto a VAS (Valutazione Ambientale Strategica). Un Programma, lo ricordiamo, figlio dell’Art.35 dello “sblocca-inceneritori”, che varie associazioni e movimenti vorrebbero abrogare con il referendum per il quale si stanno raccogliendo le firme (si può firmare negli uffici di ogni comune entro il 23 Giugno).

Un Programma dai calcoli spropositati e per nulla coerenti con le direttive europee, che potrebbero subire sostanziali modifiche prima della loro approvazione. Ma noi in Sicilia dovremmo già prenderli per buoni.

Da pochi mesi la Sicilia si era finalmente dotata di un Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti soddisfacente e coerente con le direttive europee. Certo non c’è stato molto tempo per applicarlo, ma, vista l’emergenza, perchè non sono stati subito indetti, con la stessa solerzia con cui ora si vorrebbero realizzare gli inceneritori, bandi pubblici per la realizzazione di impianti di compostaggio, di digestione anaerobica, di trattamento meccanico biologico dell’indifferenziata con recupero di materia? Erano queste le previsioni del Piano e certamente avrebbero creato le premesse per una soluzione avanzata e duratura al problema dei rifiuti, in linea con la direttiva europea sulla “Gerarchia dei Rifiuti“.

Evidentemente le pressioni (dal Governo e non solo) e gli interessi a prevalere sono stati ben altri. Ci sono voluti ben 4 anni per partorire ed approvare un Piano di Gestione dei rifiuti decente e adesso, dopo neanche 5 mesi dalla sua approvazione, la Regione annuncia di volerlo rifare da capo per obbedire a dei calcoli sbagliati che ancora non sono neanche stati approvati.

Tutto ciò ha del paradossale e testimonia l’ennesimo affronto alla Sicilia a cui il governo regionale non è capace o non vuole opporsi.

Non stupisce quindi che c’è già chi pensa a ricorrere al TAR contro l’ordinanza appena firmata da Crocetta. Quando i problemi non vengono gestiti seguendo le regole e il buon senso, ad esempio applicando ladirettiva europea sulla “Gerarchia dei Rifiuti“, può succedere che alla fine tutto resti come prima. Con la Sicilia sommersa dalla spazzatura e con l’eterna minaccia degli inceneritori.

Ciò che è certo è che adesso i cittadini non dovranno lottare più solo contro il gigantesco inceneritore privato di A2A, ma dovranno mobilitarsianche contro i più modesti inceneritori “pubblici” che hanno in mente i governi regionale e nazionale.

Comitato dei cittadini contro l'inceneritore del Mela