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Area Marina Protetta di Milazzo, Ipotesi di Perimetrazione dell’Area

Presentata in aula consiliare la perimetrazione dell’Area marina protetta di Milazzo

Presentata in aula consiliare la prima ipotesi di perimetrazione dell’Area marina protetta di Capo Milazzo. Ad aprire i lavori, in una sala particolarmente affollata, non solo da assessori e consiglieri, ma anche da rappresentanti del mondo del mare, è stato il sindaco Giovanni Formica, spiegando l’oggetto della riunione e invitando i presenti a seguire un metodo di lavoro che fosse «il più possibile propositivo» .

È quindi toccato al dottor Leonardo Tunesi ricercatore dell’Ispra illustrare la proposta, partendo dal lavoro svolto a Milazzo nel 2014 per scoprire i fondali. «L’indagine ha riguardato un’area assolutamente nuova – ha esordito – ed è stato indispensabile procedere ad un monitoraggio abbastanza specifico che ci ha portato ad operare, col supporto di un Rov (robot filoguidato) sino a 200 metri di profondità. Abbiamo verificato la presenza di flora e fauna interessante, di una certa quantità di corallo (rosso, bianco e nero) ma anche di tanto materiale da pesca (persino una piramide di nasse abbandonate) che necessita di bonifica. Sono seguiti incontri anche con rappresentanti di pescatori e associazione siamo arrivati a questa ipotesi di perimetrazione».

L’Area marina protetta del Capo, secondo l’attuale pianificazione dovrebbe prevedere tre zone: la zona A che si estende da “Palombaro” a “Punta messinese” che prevede esclusivamente attività di ricerche scientifiche e visite subacquee guidate (pesca non consentita); la zona B che comprende la Secca di Ponente e quella di Levante, che privilegia i pescatori professionisti, escludendo quella degli sportivi, una zona Bs, in prossimità della zona di “gamba di donna” che prevede dei vincoli ed infine la zona C che si estende dalla Torre del Palombaro a Pugno Ragno accessibile a tutti.

A conclusione della relazione è stata consegnata a tutti una scheda per operare eventuali modifiche che dovrà essere trasmessa all’Ispra di Roma.

È seguito il dibattito, particolarmente animato, con diversi interventi nel corso dei quali alcuni pescatori, professionisti e dilettanti hanno criticato sia alcune scelte di Ispra riguardo la perimetrazione, sia il mancato rispetto di un protocollo che era stato adottato nel 2010 e che prevedeva una delimitazione meno rigida.

Dopo la presentazione delle “osservazioni” l’iter dell’Area marina protetta andrà avanti sino a giungere al decreto istitutivo da parte del Ministero.

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