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Alluvione, il Sindaco: “Chiederemo Stato di Calamità Naturale”

Alluvione Bastione, il sindaco Formica: “Chiederemo stato di calamità naturale”

Il sindaco Giovanni Formica ha annunciato che chiederà al governo regionale e a quello nazionale lo stato di calamità naturale, dopo l’alluvione che ieri ha colpito contrada Bastione, provocando gravissimi danni. Dopo aver ricevuto la visita dell’assessore regionale Croce, il primo cittadino ri-tiene che vi siano tutti i margini per richiedere l’emissione di tale provvedimento. Anche perché lo stesso esponente della giunta Crocetta ha assicurato gli amministratori mamertini che la Regione di-chiarerà lo stato di calamità chiedendo lo stato di emergenza. Si tratta dei primi adempimenti buro-cratici. “Ricevere un aiuto da Regione e governo nazionale? Lo speriamo – dice Formica - perché la situazione è parecchio difficile. 

Abbiamo 120 sfollati, trenta dei quali sono stati ospitati gratuita-mente dall'Hotel Riviera che ci ha messo a disposizione 18 stanze. Gli altri sono andati a dormire da amici e parenti. Le case di via Bastione – almeno apparentemente - non hanno avuto alcun cedimen-to strutturale ma il fango, che ha raggiunto i 180 cm di altezza, ha invaso le abitazioni rovinando ar-redi e danneggiando gli infissi. 
La cosa drammatica è che molte famiglie questa situazione l’hanno vissuta già nel 2011. All'epoca nessuno aiuto economico è arrivato dalle istituzioni e oggi dovranno nuovamente indebitarsi per comprare nuovamente mobili ed elettrodomestici. Ecco perché chiederò che questi cittadini vengano aiutati. E’ un fatto anche di giustizia sociale anche perché in quest’arco temporale nulla è stato fatto per mettere in sicurezza il torrente”.

A Bastione dunque, mentre si continua a spalare il fango, comincia anche la conta dei danni. I tec-nici comunali dei Lavori Pubblici sono impegnati in un’attenta ricognizione di tutto ciò che ha pro-vocato l’esondazione del “Mela” per capire quali atti possa adottare l’amministrazione comunale. L’entità dei danni al momento non è ovviamente conosciuta, ma si parla già di centinaia di migliaia di euro.

L’ufficio Stampa

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