Al Sindaco del Comune di Milazzo All’Assessore all’ambiente del Comune di Milazzo Oggetto: emissioni di fumo provenienti dagli impianti della Raffineria di Milazzo. In merito ai recenti eventi che hanno riguardato nella giornata del 19 luglio u.s. alcuni impianti della RAM di Milazzo con la contestuale diffusione sui cieli del comprensorio di una visibile nube di fumo nero, - in attesa di conoscere dagli enti competenti in materia le conseguenze di carattere ambientale e sanitario eventualmente prodotte dall’evento sopradescritto, - in ordine alle quali andranno tempestivamente informati con modalità appropriate i cittadini -, si rassegnano con la presente alcune considerazioni/indicazioni, specie in ordine al ruolo che il Comune di Milazzo dovrebbe rivestire e svolgere, ad avviso di chi scrive, nella gestione di tale tipologia di eventi e più in generale nella gestione della complessa questione ambientale. Si sottolinea in primo luogo la mancanza, ancora una volta, di qualsivoglia preventiva informazione alla cittadinanza ed in primis allo stesso Comune in ordine all’evento di cui in oggetto, peraltro ampiamente prevedibile in quanto frutto di attività programmate legate al riavvio degli impianti dopo il fermo manutentivo degli ultimi mesi. A ciò va aggiunto che, ad oggi, a distanza di un paio di giorni dalla produzione di quell’enorme cappa di fumo nero, la cittadinanza non conosce ancora ufficialmente, se non tramite uno scarno e ben poco comprensibile comunicato della RAM, le cause/origini delle citate emissioni, né tantomeno le sostanze emesse in aria con le stesse. Informazioni che la Raffineria nell’ambito di un rapporto trasparente con il territorio sarebbe stata tenuta, a prescindere dagli accertamenti dell’ARPA SICILIA, a diffondere nell’immediatezza dell’evento grazie anche alla rete di monitoraggio presente presso i suoi impianti. E’ evidente dunque che il tema che si pone in prima battuta è quello dell’informazione tempestiva ed aggiornata al Comune ed indi anche alla cittadinanza di ogni e qualsivoglia rischio di carattere ambientale, sanitario e industriale, come di qualsiasi malfunzionamento degli impianti in grado di arrecare anche solo potenzialmente un danno all’ambiente ed alla salute della popolazione residente. E ciò anche al fine di assicurare alla popolazione una percezione reale del rischio ambientale e sanitario, fin oggi mancante a causa di una informazione incompleta e ben poco comprensibile, specie per i non addetti ai lavori. Compito dell’Amministrazione dovrà esser indi, ad avviso di chi scrive, da un lato quello di avviare un rapporto nuovo con le industrie del territorio improntato alla reciproca trasparenza, e dall’altro, quello di rendere i cittadini edotti in maniera costante e tempestiva sul livello delle emissioni, così come su qualsivoglia rischio derivante dal malfunzionamento degli impianti. E, a tal riguardo si invita l’Amministrazione Comunale ad intraprendere ogni opportuna azione di carattere politico presso la Presidenza della Regione Siciliana e l’Assessorato Regionale dell’ambiente, - quest’ultimo attualmente retto da soggetto appartenente ad un partito (PDR) che sostiene l’attuale amministrazione e che è rappresentato in giunta municipale proprio dall’Assessore all’ambiente –, affinché si possa nel più breve tempo possibile addivenire, in esecuzione della pronuncia del CGA Sicilia del 24 febbraio u.s., all’erogazione del finanziamento di circa 10 milioni di euro assegnato al comune mamertino nell’ambito della programmazione del Po –Fesr 2007-2013 per la realizzazione di un proprio sistema integrato di monitoraggio ambientale in area Tribò. L’evento di domenica 19 luglio e, ancor più quello verificatosi nello scorso mese di settembre, pongono tuttavia, ad avviso di chi scrive, un tema altrettanto importante che è quello della gestione delle emergenze derivanti da eventuali incidenti di carattere rilevante e più nello specifico dei comportamenti che la popolazione è tenuta ad adottare in tali eventualità. Ed in tal senso si ritiene priorità assoluta l’immediato avvio, su impulso dell’Amministrazione comunale di Milazzo delle procedure di aggiornamento del vigente PIANO DI EMERGENZA ESTERNO DELLA RAM il cui ultimo aggiornamento risale a tre anni orsono (2012) e non tiene per l’effetto in debita considerazione le modifiche strutturali realizzate all’interno degli impianti industriali e del pari quelle di carattere urbanistico intervenute nel frattempo in ambito comunale. Ed il primo passo per avviare questo importante percorso è l’urgente avvio da parte dell’Amministrazione Comunale, come previsto dalla normativa e dalle linee guida di settore, delle consultazioni con la popolazione residente che non conosce per nulla ad oggi – come del resto dimostrato dalla situazione di caos e di panico generale determinatasi a seguito del pauroso evento del settembre u.s. - le reali conseguenze di carattere ambientale e sanitario derivanti da eventuali incidenti industriali ed i comportamenti da seguire in tali eventualità. Si ritiene infine che la diffusione e lo stallo sui cieli di Milazzo per l’intera giornata di domenica 19 luglio di una nube nera di notevoli dimensioni, pienamente visibile sia da mare che da terra dai numerosi turisti italiani e stranieri presenti nella città del Capo, abbia senz’altro arrecato un notevole danno d’immagine ad un paese come il nostro, ancora oggi in cerca di un reale rilancio turistico. Si richiede pertanto al Sindaco di valutare attentamente l’opportunità di intraprendere eventuali azioni di carattere legale volte al risarcimento dei danni di immagine arrecati alla Città di Milazzo a seguito del già descritto evento. Riceviamo e Pubblichiamo Milazzo, 22/07/2015 Il Consigliere Comunale Dott. Simone Magistri
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