La disoccupazione è oggi una cruda e amara realtà che investe l'Europa, è un cocktail di rabbia, di sconforto e di ansia che annebbia propositi di speranza e di costruzione.
I livelli della disoccupazione nei vari paesi Europei, Spagna, Grecia e Italia in particolare, mettono in risalto la necessità drastica di interventi governativi atti a facilitare l'impiego di giovani e meno giovani.
Recentemente l'Ocse, l'organizzazione per le cooperative e lo sviluppo economico che riunisce buona parte dei paesi
industriali ha pubblicato dati veramente allarmanti. Nell'area dell'euro i giovani disoccupati tra i 15 e 24 anni raggiungano il 22% del totale, ma mentre in Germania rappresenta solo l'8% dei paesi meridionali, in Spagna e Grecia un giovane su due è senza occupazione, in Italia uno su tre. Se poi andiamo nello specifico e monitoriamo la nostra Sicilia be...... miglior lasciar perdere.
Oggi è difficile costruirsi un futuro, una famiglia perchè i presupposti come sappiamo non offrono campi di semina, e il cittadino deambula in aspettative che non si concretizzeranno mai; cari amici è impossibile adattarsi agli oneri sociali e impossibile programmare eventi o istituire progetti se non ci sono presupposti basilari.
Ma di chi è la responsabilità di tutto cio?
Forse di una politica fatta di clientilismo e di interessi personali che per anni e anni ha guidato la popolazione; forse di un'amministrazione incapace di offrire : opportunità di lavoro, sicurezza sul lavoro, diritti e rispetto delle regole e ancor più incapace di tutelare i diritti sociali e umani; forse di un classe dirigenziale non all'altezza delle aspettative.
E l'immediato futuro cosa ci offre?
Molti oggi non festeggeranno il primo maggio.
Pubblicato da Peppe Foti
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