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Giuseppe Marano : "Solo Ingiustizie"

COMUNICATO MILAZZO GREEN 
(In collaborazione dei propri legali)

Si legge sul “Giornale di Sicilia” di data odierna che il Sig. Angelo Bonelli avrebbe “commissariato” le cariche della Federazione Provinciale di Messina dei Verdi, e ciò in quanto nella lista civica collegata alla mia candidatura a Sindaco del Comune di Milazzo v’è un candidato al Consiglio Comunale, vale a dire il Sig. Santo Napoli che, a dire di taluni organi di informazione, sarebbe stato indicato da un collaboratore di giustizia “come facente parte dell’organizzazione mafiosa”.

Questa notizia merita un immediato riscontro in quanto gravemente lesiva dell’immagine, dignità personale e reputazione di un candidato a Sindaco impegnato negli ultimi giorni di competizione elettorale, nonché degli stessi componenti la lista di candidati al Consiglio Comunale del medesimo Comune. Con riserva di agire nelle opportune sedi sia giudiziarie che di arbitrato, a tutela della posizione degli interessati.

Vanno mosse una serie censure, tanto di forma che di sostanza. 

La lista collegata alla mia candidatura a Sindaco costituisce una “lista civica” e, come tale, per sua stessa definizione, non è legata direttamente od indirettamente ad alcuna organizzazione partitica. Pertanto, nessun organo di alcuna formazione politica può ritenersi legittimato a sindacare o porre “veti” su candidature presenti in una lista che non vede vincoli di appartenenza politica, utilizzo di denominazioni o simboli di partito, etc.

Oltre alla più che evidente carenza di legittimazione, v’è da dire che qualunque provvedimento che possa comportare la rimozione da incarichi interni ai Verdi, avendo natura sostanzialmente disciplinare, deve essere preceduto, nel rispetto del principio del contraddittorio, da un procedimento disciplinare ai sensi degli art. 20-21 dello Statuto, nonché del relativo Regolamento attuativo. 

Ebbene, non risulta allo stato comunicato l’avvio di alcun procedimento disciplinare nei miei confronti e, dunque, mi interrogo su quali basi e fondamento giuridico vengano “annunciate a mezzo stampa” la comminazione di sanzioni disciplinari ad iscritti alla Federazione, mai neppure formalmente e ritualmente comunicate, senza minimamente rispettare le norme statutarie e regolamentari in materia. Né, infine, possono sussistere “giuste cause” o “giustificati motivi” che possano legittimare una sospensione/revoca del riconoscimento di una carica, si ripete mai formalmente e ritualmente comunicata, ovvero la nomina di commissari. Per tale gravissimo fatto, v’è anzi la possibilità del sottoscritto di ricorrere al Giurì Nazionale previsto dallo stesso Statuto.

Ma, come detto, vi sono anche ragioni di sostanza che meritano di muovere una netta censura a tale presa di posizione del co-portavoce nazionale.

Mi interrogo, infatti, sulla superficialità e temerarietà con cui vengono mosse accuse gravissime ed infamanti sulla scorta di stralci di verbali di dichiarazioni riportate da organi di informazione e, di cui, dunque, non è possibile nemmeno stabilirne l’autenticità, che sarebbero state rese da collaboratori di giustizia in danno di questa o quella persona. 

Le dichiarazioni di un collaboratore di giustizia per essere utilizzabili in un procedimento penale, secondo gli indirizzi univoci della giurisprudenza di merito e legittimità, devono essere rigorosamente valutate nella loro attendibilità. Allo stato non mi risultano non solo sentenze di condanna passate in giudicato, ma, neppure comunicazioni o provvedimenti di alcun tipo assunti dall’Autorità Giudiziaria nei confronti del Sig. Santo Napoli e che vedano dichiarazioni di colpevolezza fondate su tali sedicenti dichiarazioni di collaboratori di giustizia. 

Quindi, si prende atto che per il co-portavoce nazionale dei Verdi la colpevolezza di una persona possa fondarsi sulle indiscrezioni pubblicate dagli organi di informazioni, anziché sulle sentenze passate in giudicato e, dunque, sul giusto processo. Non c’è Stato di Diritto o norme del Processo Penale fondate sul Principio di Non Colpevolezza che tengano. 

Oltretutto, il candidato alla carica di consigliere comunale Sig. Santo Napoli, come ogni altro candidato, ha reso apposita dichiarazione davanti a pubblico ufficiale – ai sensi dell’art. 1, comma 8, della L.R. n. 35/97 – attestante di non essere stato raggiunto, ai sensi dell’articolo 369 c.p.p., da informazione di garanzia relativa al delitto di associazione per delinquere di stampo mafioso; di non essere stato proposto per una misura di prevenzione; di non essere stato fatto oggetto di avviso orale ai sensi dell’art. 4 della L. 27.12.1956, n. 1423; di non essere coniugato, ovvero convivente con persona condannata, con sentenza anche non passata in giudicato per associazione per delinquere di stampo mafioso; di non essere esso medesimo, ovvero il coniuge o i conviventi, parenti di primo grado, o legati da vincoli di affiliazione, con soggetti condannati, con sentenza anche non passata in giudicato, per il reato di associazione per delinquere di stampo mafioso.

È chiaro che tutelerò la mia immagine, dignità personale e reputazione in tutte le sedi competenti in quanto lese gravemente da tali condotte, pregiudicando irrimediabilmente l’esito della competizione elettorale e, quindi, le stesse chance del sottoscritto e degli appartenenti alla mia lista a ricevere il voto degli elettori.

Riceviamo e Pubblichiamo
Giuseppe Marano
Milazzo Green
(candidato a sindaco)

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