Trovare un vincitore ideale in questa gara di comizi è davvero difficile.
Clamorosamente, dopo l’esclusione di Ragusi ormai confermata, sembra esserci una sfida a quattro potenzialmente a pari livello “di piazza”. Andiamo con ordine.
Escludendo Ragusi e Peppe Marano - il primo escluso per motivi burocratici, il secondo invece, dato dai bookmakers fuori dal ballottaggio - i quattro della pole position sono Formica Carmelo, Formica Giovanni, Carmelo Pino e Lorenzo Italiano. Cronologicamente il primo ad aprire i giochi è stato Carmelo Formica, il dottore, il quale ha scelto la sua San Pietro come arena politica inaugurale. Senza voler entrare nel merito dei contenuti politici a discrezione degli elettori, Formica, nonostante giocasse in casa praticamente, non è sembrato all'altezza “del palco”. Troppe pause ed indecisioni, è mancato a detta di molti, il coinvolgimento emotivo.
Clamorosa anche la scelta dell'orario, coincidente con l’insediamento di padre Trio al Sacro Cuore, dove molti erano i presenti col talare politico (da Carmelo Pino a Lorenzo Italiano). Vogliamo credere un errore in buona fede che ha costretto molti fedeli a scegliere tra la Chiesa confessionale e la Chiesa politica. Non ha dunque impressionato almeno per dialettica il dottore Formica, il quale, secondo quanto ammesso da lui stesso, usa un linguaggio semplice e popolare. Meglio la sua collega La Rosa, ribattezzata la stampella sinistra del medico sanpietrese. Molta più enfasi e succo “rosso" nel suo intervento.
Risalendo la classifica dei “comizianti” al terzo posto troviamo uno “smarrito" Carmelo Pino che, nonostante sia riuscito a incastrarsi tra due comizi precedentemente organizzati riempiendo Piazza Duomo, ha strappato pochi applausi, concentrandosi molto sulle relazioni tecniche e sul classico "ecco come dovete votare”. E' mancato il salto di qualità che molti si aspettavano. Volti annoiati e poco coinvolti nonostante la Piazza fosse visibilmente pienissima. Ma con i numeri non si fabbricano le vittorie, almeno per quanto riguarda i comizi. E' facile ritrovare nei video le stesse facce di curiosi presenti prima al comizio di Giovanni Formica poi di Carmelo Pino e poi di Lorenzo Italiano. D'altra parte i comizi servono proprio a farsi un'idea sul chi e sul cosa. E' giusto riconoscere che entrambe le tre piazze sono state abbondantemente riempite e non c'è stato uno che ha coperto l'altro anche in termini di audio. Per buona pace delle forza dell'ordine, il tutto si è svolto senza grossi disagi o tensioni, nonostante l'accavallarsi degli orari.
Conciso e coinvolgente il comizio di Giovanni Formica, supportato addirittura da un traduttore del linguaggio dei segni, innovazione tipica dei 5stelle. Ed in effetti c'era persino un onorevole panstellato a parlare prima di Formica, trattasi di Tommaso Currò, folgorato dalla passione democratica di sinistra. Non sappiamo quanti voti abbia a Milazzo in realtà, ma di sicuro è servito a completare la coalizione di Formica: da destra a sinistra ci stanno tutti. E con questo si è poi agganciato Italiano alle 20:30, concentrandosi molto sui cambi di casacca all'interno della squadra di Formica.
Lorenzo non sarà il giovinotto di 6 anni fa, eppure, a parte qualche piccolo strafalcione, è sembrato in gran forma, trasformando la piazza in un'arena più simile ad uno stadio con tanto di cori abbinati. Chi lo dava per spacciato lo vede ora in gran ripresa sugli altri, dato che è rimasto l'unico a rappresentare l'area di centrodestra. Con lui sul palco solo le tre donne "assessori” designate.
Da questo primo confronto a distanza sembra proprio che sarà una sfida a tre e l'ipotesi del ballottaggio non è così assurda come molti propagandano. Vedremo quanto i comizi influenzeranno il voto dei milazzesi, dopo l'innovazione assoluta del web in questa campagna.
Chi vivrà vedrà, inizia il conto alla rovescia... meno 19.
1 Commenti
Ma da quando in qua non si firmano più gli articoli? Chi si loda s'imbroda...
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