Stefano Lo Presti:
Carmelo Formica - Fai partire il cambiamento a caccia di voti tra le bancarelle del mercato settimanale di Ponente
Basta un`ora di spesa per essere riempiti di volantini
Le tribune politiche in tv? Roba passata. I comizi in piazza? Fuori moda.
Oggi la campagna elettorale si fa al mercato. Sì, proprio in mezzo alle bancarelle e alla puzza di pesce. Tra un chilo di mele e qualche chiacchiera con le amiche si viene istruiti sui vari candidati alle prossime elezioni amministrative , previste il 31 e 1 giugno 2015 . Basta noiosissimi programmi televisivi e radio- fonici in cui il candidato illustra a ruota libera il suo programma. Ora si passa al contatto diretto con l`elettore. Una sorta di vendita porta a porta. Stufi di non essere ascoltati, i politici scendono in strada a chiedere il consenso tra le signore che fanno la spesa e i pensionati in libera uscita.
In alcuni casi , qualcuno si organizza bandiere delle varie fazioni politiche,
In alcuni casi sul posto di questa campagna ``on the road`` è presente il candidato stesso come oggi a Milazzo
Proprio tra la gente i candidati di "Fai partire il cambiamento" (Dott Carmelo Formica candidato a Sindaco e Barbara la Rosa PSI)
Quali sono le risposte dei nostri concittadini?
Per effetto della crisi economica e delle difficoltà occupazionali, quasi 4 italiani su 10 (37%) hanno chiesto aiuto economico ai genitori, che restano un solido punto di riferimento per i figli anche quando non coabitano. Così come emerge da un’indagine Coldiretti-Ixè in riferimento ai dati Eurostat del 2013, in base ai quali si evidenzia inoltre che 2 giovani italiani su 3 (65,8%), nella fascia d’età tra i 18 e i 34 anni, vivono in famiglia. Spesso considerata superata, la struttura della famiglia italiana si sta dimostrando, nei fatti, fondamentale per non far sprofondare nelle difficoltà della crisi moltissimi cittadini.
Le difficoltà economiche e sociali diventano dunque un’opportunità per rafforzare i legami familiari, che rappresentano una tutela per i singoli membri in caso di necessità materiali, ma anche come supporto psicologico per affrontare nuove ansie e preoccupazioni. Il consolidarsi dei legami familiari si nota anche dalla crescente tendenza a riunirsi insieme intorno alla tavola.
Il pasto in comune è un’occasione di convivialità, ma anche una necessità per risparmiare e contenere le spese. Secondo l’analisi Coldiretti/Ixè, sono circa 2,5 milioni di famiglie italiane (il 14,3%) si riuniscono intorno alla tavola per i 3 pasti principali della giornata, tutti i giorni della settimana.
Sotto la spinta della crisi, i dati mostrano che la tavola è tornata ad essere un momento rituale significativo per tante famiglie italiane, malgrado la destrutturazione dei pasti, la proiezione verso l’esterno dei membri dovuta anche dagli impegni di lavoro e lo sviluppo di una relazionalità extrafamiliare. Si stimano in 10,6 milioni le famiglie italiane che ogni giorno della settimana fanno almeno un pasto insieme a colazione, a pranzo o a cena. In altre parole, il 60,8% dei nuclei familiari, esclusi quelli unipersonali, riesce ad avere un momento quotidiano d’incontro intorno al desco familiare.
Le famiglie italiane, anche quando non coabitano, tendono peraltro a vivere adistanza ravvicinata dalle rispettive abitazioni: il 42,3% degli italiani abita infatti a una distanza non superiore a 30 minuti a piedi dai genitori. Questo bisogno di vicinanza, quando non c’è addirittura coabitazione, riguarda non solo i più giovani tra i 18 e i 29 anni (il 26,4%), ma anche le persone tra i 30 e i 45 anni (il 42,5%), e addirittura gli adulti tra i 45 e i 64 anni (il 58,5%).
La crescente tendenza a stare vicini è spiegata dall’evoluzione delle funzioni socioeconomiche, con il passaggio alla famiglia a soggetto di welfare, che opera come provider di servizi e tutela per i membri che ne hanno bisogno. La crisi ha dunque attivato la rete di protezione familiare, da sempre caratteristica dell’identità nazionale, offrendo supporto non solo economico. L’accorpamento territoriale delle famiglie rappresenta la risposta migliore ai crescenti bisogni di tutela e tenuta sociale dei territori, soprattutto durante questo periodo protratto di crisi.
Questo è il nostro viaggio elettorale tra i mercati.
Ma c`è da chiedersi se questa campagna di strada dia i suoi frutti?
Stando al lavoro che gli spazzini devono fare a fine mercato verrebbe da dire di no: sono molti di più i de- pliant abbandonati per terra che quelli conservati nelle tasche dei potenziali elettori. Ma in fondo per guadagnare qualche voto si fa di tutto.anche il mercato. ed una grande dose d'ottimismo
Ricordate la canzone Porta Portese di Baglioni ?
Stefano Lo Presti
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