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Il Ciclone Barbara La Rosa nel Comizio in Piazza Caio Duilio

IL CICLONE BARBARA LA ROSA NEL COMIZIO DI MILAZZO

Ieri sera in piazza Caio Duilio di Milazzo la candidata a sindaco Barbara La Rosa durante il comizio, con un linguaggio chiaro, coscienzioso e forte ha lanciato un chiaro messaggio alla cittadinanza. 

Supportata dalla sua fedelissima squadra che, nell'arco di questi mesi, ha imparato a conoscerne le qualità professionali e sopratutto umane ha delineato gli aspetti prioritari che hanno portato Milazzo nel corso degli ultimi anni al palese fallimento. "E' una scelta forte fare politica qui, ma dopo le esperienze fatte a Torino e Roma, mi sento pronta. Qui siamo tutti giovani e abbiamo studiato per poter lavorare bene". Barbara La Rosa ha continuato ammonendo le classi politiche del passato, incapaci di garantire il minimo indispensabile, incapaci di programmare una politica di sviluppo; e purtroppo sono tanti i temi da affrontare, dall'erosione di Vaccarella al litorale abbandonato di ponente; dalla stazione priva di dignità, alla latitanza di mezzi pubblici che colleghino il centro alla piana; dalla mancata revisione del sistema di raccolte acque nella zona della piana, alle strutture abbandonate; dalla raccolta differenziata al problema grave della disoccupazione. "Sappiamo che sono stati fatti molti programmi elettorali, in questi anni, ma nessuno di questi ha garantito mai una speranza per gli innumerevoli disoccupati. 

La politica ci ha fatto pensare che chiedere posti di lavoro fosse un favore....... ma così non è. Il lavoro è un diritto per la dignità di chi lo svolge. Bastava accedere ai cantieri di servizi per ovviare a questa inaccettabile realtà, visto che non si trattava di una mancanza di fondi, bensì di una palese volontà da parte delle istituzioni locali, perchè è molto più semplice tenere la popolazione in uno stato di bisogno che creare una vera e propria prospettiva. Il tesoretto comunale, oggi lo avremmo adoperato per il sostentamento delle famiglia bisognose e in più nei cantieri aperti avremmo fatto lavorare le ditte di Milazzo e non quelle esterne. Qui a Milazzo, abbiamo perso già troppo, oltre al tempo, dal Tribunale, alle Agenzia delle Entrate, alle storiche aziende e a breve anche l'autorità portuale a Messina. 

Di cosa dobbiamo ancora essere privati? Il sindaco oggi deve essere il maggior sponsor della città, quindi in grado di attirare l'attenzione di investitorie turisti. Noi non dobbiamo e non possiamo essere succubi dell'Europa, ma dobbiamo trarne profitti e fondi per rilanciare la città: investimenti sulle infrastrutture, per il recupero degli edifici abbandonati; sulla pesca; fondi per lo sviluppo rurale e il rilancio dell'agricoltura; per il sostegno delle piccole e medie imprese; per il risparmio energetico, con cui si possono ristrutturare le scuole e si possono rifare gli impianti di depurazione e del sistema della raccolta delle acque; creazione della "Città dello Sport"; della Casa della Cultura; costruzione di Alberghi e condomini Sociali, di parchi canili, di centri diurni per accogliere persone con disabilità. I fondi ci sono, ma non c'è mai stato nessuno con le "palle" in grado di presentare un piano di programmazione per la città di Milazzo, usufruendo dei fondi Europei. Quindi cittadini, uniamoci per "Ridisegnare Milazzo". Giustamente per poter configurare responsabilmente un nuovo profilo della pagina Milazzese, dobbiamo innanzitutto conoscere le discrepanze strutturali e cuturali che hanno ad oggi cementificato le speranze e lle aspettative del cittadino. Oggi visto l'attuale contesto stanno crescendo l'ansia, l'incertezza e lo smarrimento, ma stanno anche crescendo il bisogno di valori, di radicamento, il desiderio di vivere in comunità forti e dignitose. 

E' palese che la rinascita del comprensorio mamertino passi da una scaletta programmatica e da una presa di coscienza da parte del cittadino, ma è altresi vero che non possiamo pensare di riavviare una condizione propositiva se restiamo ancorati a determinati decifit culturali. La gente è stanca, non sopporta più il gergo politico, è un' insofferenza generalizzata. "Perchè votare chi ha già fallito negli anni passati? Dicono che facevano le sfide sui balconi qui. Sfiderò tutti i candidati su un balcone per sapere quali sono le loro risposte a queste domande." Chiara anche la posizione sulla Ram, e sulla questione ambientale: "Io sono dalla parte dei lavoratori. 

Ne corso degli anni la politica ha azzerato tutto per lasciare come unica fonte la raffineria. Dobbiamo creare prima un'alternativa in grado di garantire nuove possibilità, in primis ai milazzesi. Un buon sindaco che si rispetti deve far rispettare all'industria il principio Europeo del "Chi inquina, deve pagare", verificare che si lavori in sicurezza e garantire il rispetto ambientale e la riqualificazione delle zone industriali di milazzo e della zone limitrofe attraverso le bonifiche ottenute con i fondi regionali. Precauzione e prevenzione. 

Sul palco insieme a Barbara La Rosa, oltre all'Onorevole e Coordinatore Provinciale del PSI Maurizio Ballistreri e Amedeo Gitto responsabile PSI della zona Tirrenica i componenti della Squadra socialista Milazzese: Giuseppe Foti, Francesco Imbesi, Giuseppe Curcuruto, Daniele Maio, Antonino Sofia, Carmelo Mancuso, Giuseppe Mondello, Salvatore Torre, La Mattina Luciano, Sergente Maria Grazia, Mancuso Filippo. Preziosi sul palco anche gli interventi di Giuseppe Foti e dell'on. Maurizio Ballistreri. Giuseppe Foti: "Siamo ad oggi l'unica realtà politica sul territorio, con un'identità ben precisa a proporre un linguaggio politico differente, basato sull'ascolto e sulla chiarezza. Abbiamo una squadra socialista forte, giovane e qualitativa che insieme a Barbara nel corso di questi mesi ha delineato programmi essenziali per far rinascere Milazzo. 

Abbiamo un partito forte alle spalle che ci sostiene a differenza delle altre identità politiche locali. Siamo aperti al dialogo, ma non scendiamo a compromessi, ne con la cittadinanza, ne con le altre forze politiche, il nostro obiettivo prioritario è ottenere la fiducia lvorando sul territorio.". On. Maurizio Ballistreri: Abbiamo deciso di scendere da subito in campo, introducendo un elemento di chiarezza nella stagnante panorama della politica Milazzese, un panorama fatto di compromessi, nebuloso, un panorama nel quale non si sa per alcuni partiti chi avrà il simbolo. Una condizione in cui le persone non conoscono i programmi, gli schieramenti , qual'è politica sociale, economica e istituzionale di questo territorio. Noi faremo un'operazione trasparenza presentando un programma che è in linea con la storia e con la tradizione del partito più antico di questo paese il PSI. 

Peppe Foti 

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