Come federazione dei Verdi di Milazzo e Messina Avevamo ragione a chiedere in piazza il 3 ottobre il Riesame delle AIA della Raffineria di Milazzo e il fermo della Raffinazione del petrolio, causa di morti e malati per la Valle del Mela, non abbiamo detto idiozie come qualche "demente politico" ha dichiarato, evidentemente connivente con il sistema dei poteri industriali. Milazzo pretende la Riconversione della Raffineria in una green refinery cosi' come sta avvenendo a Gela ma questo puo' essere possibile solo con una classe politica "onesta" e che ha veramente a cuore la salute dei cittadini e dei lavoratori.
A Gela l'Eni sta investendo 2,2 miliardi di Euro per il mantenimento dei livelli occupazionali e per le bonifiche e non si capisce perché Milazzo debba ancora subire un inquinamento pressante in Aria, nel suolo e nelle falde acquifere del petrolio e dei suoi derivati come il "Benzene, IPA, Idrocarburi non metanici, COV e Metalli pesanti", tutti inquinanti che sono causa di Tumore e di Disastro Ambientale. Per non parlare dell'aumentato rischio di incidenti rilevanti così come avvenuto il 27 settembre scorso.
Chi non chiederà questa riconversione per il bene delle prossime generazioni, comprese le associazioni, significa che si è corporativi al sistema dei partiti politici e dei poteri forti industriali.
Se non ci sarà permesso di cambiare da un punto di vista politico, ci batteremo all'inverosimile in sede giudiziaria nelle procure e in Tribunale per il riconoscimento dei diritti sacrosanti tra cui il principio del "Chi Inquina deve pagare", bonificare e risanare.
Riceviamo e Pubblichiamo
Giuseppe Marano Coportavoce Federazione dei Verdi Milazzo Messina
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