L’offerta
culturale si arricchisce di un altro reperto di grande valore che dopo
ben 80 anni dalla scoperta viene messo a disposizione dei visitatori. Si
tratta del pavimento a mosaico di età romana scoperto nel 1934 nell’ex
convento di San Francesco e da allora rimasto precluso ai turisti e
sconosciuto agli stessi milazzesi che hanno potuto ammirarlo solo su
alcuni poster.
Da
questa mattina invece il percorso archeologico mamertino potrà
annoverare questa tappa e coloro che si recheranno a scoprire gli
oggetti dell’antica Mylae all’Antiquarium regionale allestito nell’ex
carcere femminile potranno chiedere di vedere anche il mosaico.
A
voler restituire questo reperto alla collettività la sezione milazzese
di Italia Nostra guidata dal prof. Bartolo Cannistrà che ieri mattina
nel corso dell’inaugurazione alla presenza del sindaco Pino e del
dirigente della Soprintendenza, Gabriella Tigano, ha ringraziato i due
enti ed in particolare il Comune per la grande collaborazione nel
rendere fruibile i locali – un tempo sede della scuola d’arte e poi
lasciato in abbandono dalla Provincia – spiegando che l’iniziativa è
stata promossa nell’ambito del progetto di valorizzazione del patrimonio
archeologico denominato
“L’anno
dell’Antiquarium”, cui hanno aderito tutti gli istituti scolastici.
Italia Nostra auspica adesso – ha concluso Cannistrà - che il mosaico
resti visitabile almeno per tutta la stagione estiva, nell’ambito di un
percorso archeologico che, partendo dall’Antiquarium “D. Ryolo” –dove
stanno per terminare i lavori di ristrutturazione e ripristino degli
spazi museali- porti alle capanne dell’Età del Bronzo di via dei
Cipressi”.
Soddisfazione
è stata espressa anche dalla dottoressa Gabriella Tigano. “Milazzo si
riappropria di un bene che costituisce la più significativa
testimonianza dell’antico abitato, del quale si sono ritrovate numerose
ed importanti necropoli, resti di abitazione dell’età del bronzo e
dell’età romana, ma nessuna espressione d’arte paragonabile a questo
mosaico”.
“Far crescere concretamente il turismo di una località – ha concluso il sindaco Pino – significa creare le condizioni affinché la città diventi appetibile anche sotto il profilo culturale. Oggi viene reso fruibile un bene quasi dimenticato, con l’impegno di consolidare il rapporto di collaborazione con l’associazionismo perché possano essere recuperate altre opere ha detto il sindaco, ricordando anche l’area ovest del quartiere spagnolo, per il quale è stato già redatto dalla Soprintendenza un progetto di restauro e siamo in attesa di reperire le risorse per avviarlo”. A chiusura dell’intervento ha voluto ringraziare il personale comunale (addetti alla giardineria e cantonieri) che con grande dedizione hanno reso agibile la struttura. fonte: comune milazzo
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